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Primo Maggio, Marchesano: «Lottiamo per un lavoro sicuro e dignitoso»

Le riflessioni del segretario generale della Filca Cisl Salerno

«Oggi, 1° maggio, giornata simbolo dei diritti dei lavoratori, siamo tornati in piazza, uniti, per ribadire con forza che il lavoro deve essere sicuro o non è lavoro» afferma Giuseppe Marchesano, segretario generale della Filca Cisl Salerno che aggiunge: «Purtroppo ancora oggi si continua a morire di lavoro. Il settore edile, in particolare, continua a essere tragicamente in cima alla lista per numero di infortuni e incidenti mortali. Eppure proprio nell’edilizia, in provincia di Salerno, si registra una fase di grande vitalità: dopo la conclusione dei diversi bonus edilizi, ora si è aperta una nuova stagione legata agli appalti del PNRR, che porterà nuovi cantieri e nuove opportunità».

Secondo Marchesano «un indotto straordinario sarà quello dell’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria, una grande opera strategica che promette di assorbire numerosi lavoratori e di rappresentare una spinta importante per lo sviluppo economico del nostro territorio. È una sfida che non possiamo perdere, ma che deve essere affrontata mettendo al primo posto la tutela della vita e della salute di chi lavora. In questo senso, l’introduzione della patente a punti nei cantieri è stato un passo avanti: non una misura repressiva, ma uno strumento per incentivare le imprese a investire in sicurezza e formazione. Tuttavia, è chiaro che da sola non basta. Serve molto di più: servono controlli seri, formazione continua, cultura della prevenzione. Serve, come sottolinea anche la CISL, un vero Patto della Responsabilità che coinvolga istituzioni, imprese e lavoratori per rilanciare prevenzione, formazione e controllo in tutti i luoghi di lavoro. Il lavoro è dignità. Il lavoro è futuro. Ma il lavoro deve essere sicuro. Senza sicurezza, non può esserci progresso, non può esserci sviluppo vero. Oggi in piazza, oggi nelle nostre rivendicazioni, c’è l’impegno di tutti noi per costruire un domani in cui il 1° maggio non sia solo una giornata di festa, ma anche un giorno di memoria viva e di rinnovato impegno per la vita e i diritti di ogni lavoratore», conclude.

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