IL PUNTO
Progetto granata, il tempo è d’oro
Dimentichiamoci il passato, in fretta. Seppure abbia il volto acqua e sapone di bomber Dia goleador al “Maradona” nel derby di domenica pareggiato in rimonta con il Napoli o la sciarpata granata della magnifica gente Salernitana ieri sera in tutti i settori dello stadio Arechi tranne in quella Curva Nord - causa il passo da tartaruga di chi nelle istituzioni in merito può e deve incidere sugli interventi necessari per finalmente riservarla solo alla torcida dell’ippocampo - rivelatasi nuovamente “cattedrale deserta” anche per i pochi fan giunti dalla Toscana per la loro Fiorentina. Guardiamo, quindi, avanti.
La Salernitana non si crogioli sui risultati fin qui ottenuti “ottimamente positivi, ma pur sempre migliorabili” asseriva, commentando i voti in pagella al Liceo Tasso di Salerno un professore di greco e per più generazioni maestro di storia Salernitana che tra una lezione e l’altra raccontava agli studenti - apprendisti tifosi delle magie del prima capitano e poi mister granata Antonio Valese insieme ai suoi giocatori al “Vestuti ” - ed inizi a programmare il futuro pensando a quanto serve. Il progetto “Bersagliera”, insomma, lieviti. Sia sul terreno di gioco che fuori. Per entrare e, soprattutto, restare in pianta stabile nell’Olimpo del calcio italiano.
Senza voler fornire indicazioni al presidente Danilo Iervolino ed ai suoi più stretti collaboratori - a ciascuno il proprio mestiere - gli argomenti sul tavolo sono evidenti a chi mastica oltre al calcio anche briciole di planing aziendali: immediata individuazione, con conseguente definizione contrattuale, di colui che in panchina dovrà guidare la Salernitana nella stagione a venire; via libera, quanto prima e con effetto immediato perché le squadre di calcio certamente non si migliorano nella rosa quando si apre e chiude il mercato, alla figura che dovrà perseguire da direttore sportivo, magari in collaborazione con un direttore generale, le strategie dettate dalla proprietà; pilastri solidi per l’attività del settore giovanile come delle formazioni di calcio femminile, eSports e for Special; definizione della squadra dirigenziale, di cui non fa più parte da poco, per sua volontà, la responsabile marketing; realizzazione del Centro sportivo di proprietà del club come ottimizzazione dell’utilizzo dello stadio Arechi; rapporti con le istituzioni ed il territorio; posizionamento del brand Salernitana oltre i confini nazionali e tanto altro che è nei cassetti del club ma oggetto quotidiano dell’azione dell’amministratore delegato Maurizio Milan vero “mediano” di Iervolinandia.
Mosse dovute, lo sa bene l’imprenditore-patron granata Iervolino che ieri non a caso è giunto all’Arechi in auto con lo storico dirigente sportivo Gianni Petrucci, già presidente del Coni e attuale presidente della Federazione Italiana Pallacanestro, per poi ospitare in tribuna d’onore Rocco Comisso, presidente della Fiorentina con cui il club granata si confronta sul tema strutture sportive. Alla stregua di qualsiasi pianificazione aziendale, perché la Salernitana è un’impresa che deve tendere a utili oltre che regalare emozioni. E per tagliare al meglio il traguardo, ancor più dell’auspicata quanto gratificante salvezza all’orizzonte in questo campionato di Serie A dopo l’incubo di quella precedente per l’eredità di passate gestioni societarie, c’è pure la necessità di delineare, insieme ad obiettivi e azioni necessari per raggiungerli, i risultati futuri, misurabili, che si prevede di conseguire entro un determinato tempo.
A qualcuno, il giorno dopo tutto quanto di comunque buono si è visto allo stadio Arechi in Salernitana-Fiorentina, queste riflessioni possono sembrare un azzardo o, peggio, azione per disturbare il guidatore. Ma nel calcio, dai tempi passati, chi non si arrangia e agisce prima può pensare davvero a cosa fare da grande. D’altronde, già da tempo e ragionevolmente a fari spenti, nella Salernitana molto sta cambiando. Avanti tutta. Il tempo, ora più di prima, è prezioso per un modo diverso di intendere il calcio e di fare sistema come piace al presidente Iervolino.