La squadra è con l’allenatore: suda, gioca e si comporta sia dentro che fuori dal terreno di gioco sempre per superare gli ostacoli. Buon per la Salernitana. Al di là della posizione attuale in classifica – che seppur non assegni il primo posto comunque vede la Bersagliera con 38 punti a stretto contatto in vetta con le altre protagoniste del torneo – e dei brividi nel finale di gara ieri contro il Foggia rimasto in inferiorità numerica per l’intero secondo tempo. Fa ben sperare questo comportamento non a parole di Donnarumma e compagni capaci intorno a mister Raffaele, con la benedizione-attenzione del direttore sportivo Faggiano, di comporre un gruppo granitico in cui anche i nuovi innesti come Longobardi riescono a trovare spazio senza gelosie.
L’unità di intenti fattore pertanto rilevante per il futuro della Salernitana, in chiave ritorno nel campionato di serie B. Che lo sia, però, anche per la società granata sul mercato oramai alle porte. Questo quanto di rilevante emerso all’Arechi nell’ultima gara prima della sosta natalizia del campionato. Pensare di agire senza tener conto di dover rafforzare la rosa, non per vezzo o megalomania ma per fronteggiare al meglio le non poche squadre decise a tentare il tutto per tutto onde centrare il salto di categoria, sarebbe imperdonabile oltre che senza scuse a fronte di un sostegno sempre incondizionato dei tifosi per la squadra del cuore.

