Nonostante un presente tutto ancora da scrivere. La certezza è una, Danilo Iervolino è pronto a restare al timone del club, sia in caso di permanenza in serie B, che nella malaugurata ipotesi di ripartenza dalla serie C. E, in attesa di capire (più che se) quando e contro chi la salvezza dovrà giocarsela sul campo la Salernitana, la dirigenza granata non può perdere tempo, e lavora ai due piani aziendali che viaggiano sui diversi scenari del bivio.

La progettazione

Non appena conosciuta la categoria della stagione 2025-2026, infatti, sarà già tempo di entrare nel vivo, di accelerare nella progettazione, nella costruzione dell’organico, nella definizione degli obiettivi, sportivi e non solo, da provare a conseguire. Va da sé che l’ad Maurizio Milan, le cui piene energie sono rivolte al risvolto legale della vicenda Brescia e playout, sia costretto a tirarne fuori riserve extra per redarre, dopo aver studiato attentamente, i due piani di bilancio differenti sui quali iniziare a basarsi. Nessun rischio disimpegno, questo l’input che arriva dalla proprietà granata, anzi anche in caso di seconda retrocessione consecutive la differenza di budget da investire sarebbe minima, pare intorno ai 5 milioni di euro.

Il sogno

Ai suoi più stretti collaboratori lo stesso Iervolino avrebbe ammesso di aver vissuto un momento di scarso coinvolgimento intorno alla sua creatura, vissuto tra la scorsa estate e il mese di ottobre, prima della forte presa di posizione. E’ stato vicino alla squadra nei momenti di difficoltà massima, ha partecipato attivamente alle decisioni (giuste o sbagliate che si siano rivelate), ma soprattutto ha allontanato spiragli di cessione, e sogna, un giorno, di riportare la Salernitana da dove l’aveva presa, non dice la prima lettera dell’alfabeto ma è facile intuire che la voglia di riscatto (anche personale, com’è legittimo che sia), sia forte.

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