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Salernitana, la ricetta salvezza di mister Marino

di Sabato Romeo
Sintonia con i calciatori e scelte forti, il siciliano si è preso lo spogliatoio.
Salernitana, la ricetta salvezza di mister Marino

Voglia di completare l’opera. Nell’affannosa rincorsa verso la salvezza, la Salernitana deve tanto a Pasquale Marino. Se c’è ancora vita, se il cuore granata batte all’impazzata, come testimoniato dalla prevendita record per il primo atto dei playout di lunedì sera all’Arechi contro il Frosinone, tanto merito è dell’allenatore siciliano. Poche parole ma buone, entrato in punta di piedi in uno spogliatoio con il morale sotto i tacchi dopo il ko nel derby con la Juve Stabia. Tutto ribaltato appena cinque settimane dopo.

«Retrocedere con una media da promozione sarebbe stato ingiusto: questa squadra meritava un’altra opportunità ». La sua Salernitana se l’è guadagnata con cuore, orgoglio e coraggio, quest’ultima qualità che era mancata a Genova con la Sampdoria ma è stata benzina nel successo di Cittadella. In silenzio e nel nome della grande applicazione ha trasmesso concetti di gioco, rivoluzionato l’atteggiamento offensivo della squadra ma soprattutto ha riacceso la luce nella testa di chi sembrava pronto ad alzare bandiera bianca.

Lo score parla di quattro vittorie in sei partite, con il primo blitz esterno del 2025 di quelli che possono cambiare il corso degli eventi. Disse di aver firmato un triennale composto da «aprile, maggio, giugno»: se dovesse arrivare la salvezza, la Salernitana sarebbe pronta a prolungare la sua avventura con il tecnico siciliano. Prima però la salvezza. Tra i tanti meriti anche quello di aver rigenerato elementi di un gruppo totalmente spariti nel girone di ritorno anche con scelti forti, nel nome del «nessuna preclusione: per me gioca chi merita» che è stato il primo comandamento della sua avventura in granata. Al “Tombolato” ha lanciato messaggi inequivocabili e non dettati dalla disperazione del momento: fuori Soriano, Verde e Cerri. Dentro al loro posto Caligara, Tongya e Simy.

Il campo gli ha dato ragione. Le luci della ribalta sono finite su Simy, uomo della salvezza, votato dalla Lega Serie B come Mvp dell’ultima giornata di campionato. La gioia del gol, con status di capocannoniere, ma anche una prestazione solida, a certificare la sua personale rivincita. Appena tre mesi fa era considerato fuori dal progetto tecnico, ora rappresenta l’ariete per cercare la salvezza. E poi c’è il talento cristallino di Hrustic: con Marino ha svoltato, si è preso la Salernitana e ha distillato gocce della sua indiscussa qualità tecnica, mostrata con eccessiva discontinuità in granata: l’ingresso positivo con il Cosenza, il rimpianto per il palo colpito con lo Spezia, la prodezza su punizione del “Tombolato”.

Marino ha due certezze in più in vista del doppio confronto con il Frosinone che la squadra inizierà a preparare quest’oggi. Dopo il mercoledì di rientro in città e di relax, ora iniziano i dieci giorni che valgono una stagione. Per il tecnico ci sono da valutare i vari acciacchi che la sfida di Cittadella ha lasciato all’interno del gruppo granata. Occhi su Amatucci, alle prese con la contusione alla caviglia che aveva fatto scattare l’allarme nel post-Sampdoria. Ferrari e Lochoshvili devono gestire i colpi alla spalla sinistra per il primo e al ginocchio per il secondo. Per Corazza qualche fastidio nel prepartita gestito però senza patemi. Non erano presenti in distinta sia Zuccon che Stojanovic ma i due sono da considerare arruolabili per la sfida di lunedì.

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