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Romanelli, giornalista d’altri tempi

Lavorò al Corriere della Sera e a La Gazzetta dello Sport. Coppola: «Figura brillante»
Romanelli, giornalista d’altri tempi

La tribuna stampa del giornalismo di ogni epoca piange la scomparsa di Giuseppe Romanelli, meglio conosciuto come Geppino. Se n’è andato, infatti, all’improvviso dopo aver desiderato un pranzo a base di pesce vicino Sapri lasciando per qualche ora Laurito, amata terra d’origine pur essendo lui nato a Napoli nel 1938.

Cronista intelligente, ha lavorato a Milano nel palazzo del “Corrierone” (Corriere della Sera, ndr ) in via Solferino al tempo dei vari Montanelli, Vergani, Spadolini . La sua esperienza milanese è però corredata anche dal lavoro di desk a “La Gazzetta dello Sport”, scrittura per la “Gazzetta Illustrata” e sopratutto “spogliatoio” con le sue grandi doti umane con tutti i colleghi. Dopo la pensione il rientro a Laurito dove tra la cultura del paesaggio e delle sue tradizioni aveva come sfizio e piacere il lancio di un piccolo museo delle macchinette da caffè.

Gentiluomo di altro tempo ringraziava per ogni minima attenzione nei suoi riguardi e promuoveva le bellezze umane ed enogastromiche con profondo amore. «La sua scomparsa è una ferita» ricorda Mimmo Carratelli che lo ebbe compagno alla rosea illustrata mentre Nino Petrone ricorda con nostalgia gli anni meneghini. «Addio Geppino, l’Ussi ha piacere nel ricordare anche a chi non ti ha conosciuto la tua figura di brillante uomo del Mezzogiorno che all’improvviso sotto il sole cilentano ha chiuso il ciclo terreno lasciando traccia di signorilità e qualità», afferma Gianfranco Coppola presidente nazionale Ussi.

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