Calcolatrice alla mano. Così Gianluca Petrachi ha affrontato l’intera sessione di calciomercato da direttore sportivo della Salernitana. Quattro giorni dopo il gong, l’uomo mercato della Bersagliera romperà il silenzio e nel pomeriggio, da remoto, traccerà un bilancio personale di quello che è stato dopo aver lasciato la parola sul tema prima all’amministratore delegato Maurizio Milan e poi all’allenatore Giovanni Martusciello. Da entrambi per il dirigente pugliese sono arrivati solo complimenti e attestati di stima. Per l’amministratore delegato, con gli occhi fissi sui conti, l’obiettivo di un corposo lifting ai conti granata è stato centrato con successo. Per l’allenatore invece, che di pretese né obiettivi non ne aveva ma aveva scelto «però come incanalare alcune situazioni», l’organico a disposizione è altamente competitivo. Serve tempo e la medicina del lavoro per concretizzare il lavoro fatto in fase di allestimento della nuova rosa in una squadra con dettami tattici precisi e in grado di poter guardare alla parte alta della classifica con orgoglio e personalità.
La “cura dimagrante”
Insomma una cura dimagrante che avvicina la Salernitana alla sostenibilità economica tanto auspicata e rende il club ancora più appetibile per gli imprenditori interessati all’acquisto delle quote societarie. I contatti sono frequenti con diversi acquirenti. L’ad Milan e il pool di legali vicini a patron Iervolino continuano a sondare le varie soluzioni. Offerta soddisfacente e solidità economica i due paletti considerati inscalfibili dal proprietario di Palma Campania per il passaggio di consegne. Che sia la volta buona?
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