L’unione e lo spirito di sacrificio visto in campo, la voglia di lottare ancora per completare la rosa e puntare in alto. “La nave è in mezzo al mare. Non sempre sarà calmo. Sta a noi mettere i remi e gestire le ondate”. Il capitano Martusciello ha memorizzato le coordinate, lavora per portare la Salernitana in un porto sicuro con una navigata entusiasmante e senza eccessivi patemi. Per il direttore sportivo Gianluca Petrachi, dopo aver imbarcato acqua e lottato a mani nude con le insidie del mercato, è il momento di dare una virata. Forte, decisa. Nel nome di una squadra che per storia, blasone e calore testimoniato sabato da un Arechi da batticuore, vuole regalarsi altri obiettivi.
E allora il rush finale della finestra estiva diventa non solo l’argomento da cavalcare per mettere in atto la rivoluzione societaria nel nome della sostenibilità economica ma anche motivo di vedute diverse. Da ricalibrare e condividere. In soldoni: dopo i sacrifici, le rinunce, gli introiti da 17 milioni di euro per la cessione dei cartellini (mancano gli 11 milioni di euro concordati con la Lazio per Dia), quasi 13 milioni di euro in termini di monte ingaggi, ora Petrachi chiede di osare. L’oggetto del contendere è Joao Pedro, centravanti che il direttore sportivo ha individuato come numero 9 ideale da regalare a Martusciello per il suo 4-3-3. Il tecnico ha dato il suo placet per il 32enne italo-brasiliano, pronto a svincolarsi dal Fenerbache e bramoso di ritornare in Italia.