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Caccavallo: «Sottil? Un martello. È l’uomo per la riscossa»

di Stefano Masucci
Lex calciatore dell’ippocampo e del nuovo tecnico: «Non teme di dire la verità e sa adattarsi al contesto»
Caccavallo: «Sottil? Un martello. È l’uomo per la riscossa»

«Andrea è sicuramente l’uomo giusto per la Salernitana in questo momento. È un tecnico ambizioso che fa del temperamento la sua arma in più». Parola di Giuseppe Caccavallo, 34enne attaccante con un passato alla Salernitana, tra gli uomini chiave della Paganese allenata proprio dal neo-allenatore granata nel 2014-2015, oggi in forza all’Angri dopo una lunga carriera che l’ha visto indossare tra le altre le maglie di Nocerina, Catania e Lecce.

Tra voi due c’è un rapporto speciale…

Assolutamente, il mister mi ha allenato a Gubbio, e feci di tutto per convincere all’epoca il presidente e il ds della Paganese a prenderlo. Ero sicuro che avrebbe fatto bene, e così fu. E’ un uomo di valori, schietto, che non ha paura a dire le cose che pensa, e questo per un calciatore è davvero molto importante. E soprattutto ha una grande capacità di adattarsi al contesto in cui si trova.

Non un integralista, quindi?

No, piuttosto un martello. Ha avuto una grande carriera da difensore, poi da allenatore quando ha vinto ha sempre dovuto ripartire da zero, forse perché è poco sponsorizzato. Ma è uno che si dedica totalmente alla causa, pensa al calcio 24 ore al giorno, è un professionista come pochi. E non rinuncia mai a giocare se c’è la possibilità, ecco perché sono contro le etichette, spesso viene definito anche difensivista, ma non è così, tutt’altro. Anche noi a Pagani giocavamo un buon calcio.

Ora la Salernitana, chance per ripartire ancora una volta?

Sì, piazza affascinante, ambiente caldo. Lui è un sanguigno, uno che sta sempre sul pezzo ed un grande motivatore. E penso che ci siano bisogno di tutto questo dopo la stagione appena conclusa, serve riaccendere l’entusiasmo, così come riportare ordine nello spogliatoio. Al di là di chi resterà, probabilmente andrà riazzerato quasi tutto dopo un’annata così negativa, ma certamente è una bella sfida per Sottil. Mi ricorda, con i dovuti paragoni, un po’ Antonio Conte. E’ uno che sa tirare fuori il massimo dai giocatori che ha disposizione, io ho tantissimi ricordi positivi legati a lui, sia a Gubbio che a Pagani. E penso che la sua carriera avrebbe dovuto già toccare picchi più alti.

Si spieghi meglio…

E’ un ambizioso, e se ha scelto Salerno è perché crede fortemente in questo progetto, vorrà trarre il massimo da questa esperienza, punta sempre a fare del suo meglio. Ma è uno che ha dimostrato già tanto, in ogni categoria. Ha vinto in serie D, si è ripetuto in C, alle prime esperienze in serie B ha ottenuto due salvezze difficili e poi ha portato una squadra come l’Ascoli ai playoff, poi l’esordio in serie A. Dopo l’esonero con l’Udinese avrà sicuramente tantissima voglia.

E Salerno, invece, può essere la piazza giusta per Sottil?

Certamente, a patto come ho già detto però che si ritrovi entusiasmo. La parola chiave deve essere quella, e penso che con Petrachi nel ruolo di direttore sportivo e Sottil in panchina possa accadere, dopo un’annata mortificante c’è il bisogno di mettere un punto e aprire un nuovo ciclo. Anche a costo di ripartire da zero, per cancellare ogni negatività o magari atteggiamenti sbagliati all’interno dello spogliatoio. Cose del genere, con lui, non sarebbero ammesse, non transige. Ma è maestro nel guadagnarsi il rispetto dei giocatori, dell’ambiente, ripeto, ha tanta esperienza e si dedica totalmente alla causa.

Anche se brevemente, la Salernitana ha fatto parte della sua carriera. Più alto il rammarico o l’orgoglio?

Mi affascinava una piazza del genere, tra l’altro sono arrivato alla Salernitana dopo un’ottima stagione con la Paganese, 16 gol con un altro tecnico preparato come Grassadonia. Pensavo di avere qualche chance in più, ma è stato in ogni caso stupendo giocare all’Arechi. Non volevo andare via, ma avevo davvero poco spazio, firmai con Simone Inzaghi promesso sposo e mi sono ritrovato in ritiro con Sannino, tante cose sono cambiate in poco tempo.

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