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Salernitana: dalla A alla Z… l’incubo è servito

di Sabato Romeo
Dodici mesi di errori e scelte sbagliate che hanno portato alla retrocessione. Insegnamenti per ripartire
Salernitana: dalla A alla Z… l’incubo è servito

Un’annata sportivamente da dimenticare. I record negativi a ricordare alla Salernitana che, oltre al dolore per la retrocessione, l’addio alla serie A si è concretizzato nel peggiore dei modi. Dodici mesi di errori, di scelte sbagliate, di contropiedi e scivoloni, perdendo non solo la categoria ma anche il feeling con una piazza che ora pretende certezze. Una stagione da incubo riassunta lettera per lettera.

A come Algoritmo.

Metà agosto: la Salernitana punta con forza su Trivante Stewart. Iervolino rivela: «Lo abbiamo preso con l’algoritmo, uno strumento formidabile. Se dovesse replicare anche solo l’ottanta per cento dei dati nel nostro campionato potrebbe diventare un calciatore incredibile». Non ci riuscirà.

B come Boateng

Un curriculum straordinario. L’assist di Ribery, la volontà di Sabatini. Boateng doveva essere il nuovo leader granata. Ed invece è stata la copertina di un mercato insufficiente: 7 presenze, appena 238 minuti disputati. Dati inequivocabile per certificare il flop.

C come Candreva

Mast’Antonio voleva provare l’ennesima magia. Nulla da fare. Nonostante i suoi 37 anni ha provato a trascinare da capitano con la verve di un ragazzino e i lampi di classe dei campioni. Ha dovuto arrendersi anche lui al destino. Con il faccia a faccia con la tifoseria nel post-Verona il neo di un’avventura ai titoli di coda.

D come Dia

La delusione più grande della stagione granata. Da golden boy a fantasma. L’anno della consacrazione si è trasformato in un via-vai di infortuni, mal di pancia, desiderio di cambiare aria e querelle con la società. Udine la macchia più grande. Ora il preludio ad un addio doloroso e rancoroso.

E come Esoneri

La disciplina in cui Danilo Iervolino si è specializzato. Rimedio per la panchina, ben tre nel corso del campionato, così come per il ruolo di direttore sportivo. I risultati però non sono arrivati, alimentando i rimpianti.

F come Fazio

Il Comandante abdicherà dopo due anni e mezzo costellati di infortuni. L’argentino è mancato tanto sia in campo che fuori. La sua autocritica lascerà scorie: «Non abbiamo onorato una piazza che merita la serie A».

G come Gyomber

Poco più della metà delle partite disputate. Il centrale slovacco è mancato per personalità e sacrificio nel momento decisivo dei granata. La Salernitana proverà a guardarlo negli occhi e farne non solo il calciatore bandiera ma uno dei pilastri per ripartire.

H come Hotel

Una costante nella travagliata stagione della Salernitana. Dai problemi all’aria condizionata denunciati da Paulo Sousa a Rivisondoli, ai ritiri in “strutture spartane” ad autunno. Fino alla ricerca di soluzioni in primavera e i “ritiri soft” dal tramonto all’alba.

I come Inzaghi

Super Pippo era stato scelto da Iervolino per il post-Sousa. Idee, determinazione e soprattutto grinta. Poi le prime frizioni con Sabatini, il gennaio amaro fino alla sconfitta decisiva con l’Empoli. Un cortocircuito iniziato nel momento clou della stagione. Peccato.

L come Liverani

Terza gestione tecnica stagionale, senza dubbio la peggiore. Tutti i buoni propositi cancellati nei novanta minuti infernali con l’Inter. Udine la parentesi chiave con il caso Dia , la settimana pre-Lecce la fotografia della rottura. L’unico alibi è essere arrivato quando ormai la squadra aveva già mollato.

M come Mazzocchi

Da riferimento tecnico e della tifoseria all’immagine di traditore da respingere. Mazzocchi è stato il grande addio dello scorso gennaio, “sacrificio” per finanziare il mercato invernale. Le sirene del Napoli troppo ammalianti. Soprattutto per chi, con esperienza, aveva fiutato il pericolo di un’annata da film horror.

N come “Nothing against”

La frase urlata dall’ex ds Morgan De Sanctis contro gli inglesi del Wolverhampton per l’offerta considerata “offensiva” per Dia. L’inizio di una querelle nella quale a farne le spese è stato sia l’uomo mercato che la Salernitana.

O come Orgoglio

Il sentimento che è emerso con forza dal popolo della Bersagliera, più forte anche della delusione sportiva. “Appartenenza” è stato il monito lanciato all’intero ambiente, la parola d’ordine da tramandare anche nel purgatorio della serie B.

P come Paulo Sousa

Da “fattore” ad elemento di discordia. “L’amore viziato” da quella chiacchierata col Napoli mai digerita da Iervolino. Poi le stoccate, le promesse in sede di mercato non mantenute fino allo scontro. Il lusitano non ha mai indietreggiato. E con lui si è trascinato anche le speranze della Salernitana.

Q come Quantità

Quantità (tanta) e qualità (poca). Ben 39 calciatori utilizzati in stagione, record nei top cinque campionati europei. Il reintegro di Simy, la rivoluzione di gennaio, i giovani. Mosse disperate senza però i risultati sperati.

R come Roma

L’esordio in campionato che fu illusione. La doppietta di Candreva al cospetto dei finalisti dell’Europa League. Un pari fatto di cuore e orgoglio. E quelle parole di Mourinho («Squadra costruita per andare in Europa »), fotografia del fallimento sportivo granata.

S come Sabatini

«Io non sono mai retrocesso». Walter Sabatini si presentò così nella sua seconda parentesi con la Salernitana. Il remake del miracolo “7 per cento” non è stato però un successo. Anzi, del mercato di gennaio nessuna traccia.

T come Tchaouna

L’unica nota lieta della stagione granata. Il francese è stata un’intuizione del ds De Sanctis e piacevole scoperta. Gol, assist e strappi con movenze da calciatore con prospettive interessanti. Sarà plusvalenza, seppur quasi a metà col Rennes.

U come Usa

Più che la bandiera a scacchi, ora il popolo della Salernitana guarda con attenzione a quelle stelle e strisce. L’ipotesi fondo per il futuro del club avanza con forza. Cosa farà Iervolino?

V come Verona

Un parallelo doloroso, l’esempio perfetto di cosa doveva essere e non è stato. A gennaio, dopo l’exploit granata al Bentegodi, gli scaligeri hanno rifondato per necessità e hanno compiuto il miracolo salvezza. I granata invece sono affondati. E sullo sfondo quel tandem Sogliano-Baroni che stuzzica…

Z come Zero

I ricordi piacevoli di un’annata che verrà consegnerà alla storia e alla memoria collettiva per gli errori da non ripetere.

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