Domenica bestiale, fatta di riflessione, colloqui e di ipotesi però rimandate. Il post-Monza ha disintegrato le fragilissime certezze della Salernitana e obbligato ad immaginare un nuovo piano d’emergenza. Senza però alcun ribaltone all’orizzonte (o almeno a strettissimo giro). Perché anche ad Udine sarà Fabio Liverani a guidare la nave granata, sempre più vicina ad inabissarsi, inglobando acqua, veleni e soprattutto masticando rimpianti. Gli ultimi in ordine di tempo sono arrivati dal ko del Frosinone con la Juventus e dal pari in extremis del Cagliari con il Napoli che lasciano la zona salvezza a sette punti e hanno allargato la parentesi dei “cosa sarebbe stato se” che è ormai compagna di viaggio della Bersagliera.
I contatti
Al gol del sardo Luvumbo, Liverani ha spento la tv e si è incollato nuovamente al telefono per tracciare con il dg Sabatini il cammino che lo porterà alla determinante trasferta in Friuli, lì dove l’allenatore romano si giocherà le sue chance di permanenza. Lo aveva fatto già in mattinata, rapportandosi con l’amministratore delegato Milan. Come in conferenza stampa, il numero tre della società granata ha ribadito tutta la sua delusione all’allenatore per i segnali tutt’altro che incoraggianti arrivati sabato pomeriggio all’Arechi. Sentimento che sta segnando lo stato d’animo di Iervolino, lontano dalla Campania ma adirato per l’ennesima occasione gettata alle ortiche dalla sua Salernitana. Da qui la decisione di spingere Milan dinanzi a telecamere e taccuini per ribadire la “tolleranza zero”, stesso numero dei punti portati a casa dopo il secondo ribaltone tecnico stagionale e anche come gli alibi concessi a tutti, società inclusa.
Il momento
Sotto osservazione anche la posizione di Sabatini, adirato per la mancata sterzata immaginata con l’esonero di Inzaghi e l’arrivo di Liverani. Il dg mastica veleno per le condizioni fisiche che gli impediscono di essere vicino alla squadra e ha catechizzato anche il tecnico mettendolo spalle al muro.