Fabio Liverani ha presentato Salernitana-Monza in conferenza stampa: «La Salernitana non può pensare a cosa è stato o a cosa sarà. Ora bisogna pensare solo al Monza, badare a vincere partita dopo partita. Per qualcuno tredici partite sono poche, invece sono delle possibilità. E non concederò alla squadra l’idea di abdicare prima ancora di alzare bandiera bianca».
Il tecnico dei granata ha analizzato anche la settimana di lavoro: «Abbiamo fatto una settimana piena in cui la squadra ha lavorato bene. Siamo riusciti a lavorare e soprattutto a conoscerci. Il tempo è poco ed è fondamentale avere possibilità di riuscire ad avere tempo. Non recuperiamo nessuno anche se sono sulla buona strada. Non possiamo cambiare tantissimo». Quindi sulle possibilità che ci possa essere qualche cambio di formazione ha rivelato: «Qualche calciatore ha dato dei segnali che mi aspettavo e soprattutto speravo. Non credo non ci sia tempo e possibilità per tutti perché ora conta la volontà, il desiderio di scendere in campo, azzerando le gerarchie. Anche chi subentrerà sarà fondamentale anche per cambiare il punteggio e lanciare segnali. Non siamo una squadra che può permettersi di puntare solo su qualche singolo ma deve contare su tutti».
Liverani ha anche analizzato la situazione: «Se avessi voluto essere più furbo da subentrante non avrei accettato, avevo subito l’Inter. Non posso fermarmi lì, ce lo siamo detti col direttore e la proprietà che mi ha ribadito la fiducia ma credo non ci fosse bisogno di dirlo. C’è da lavorare tanto e tutti i giorni». Quindi sul ritiro anticipato ha sottolineato: «La decisione del ritiro anticipato è perché il tempo è poco e stare insieme ci aiuta a conoscerci di più come persone, ho cercato di far capire ai ragazzi che persona sono, non l’allenatore. Ho delle idee, vado diretto, non ci giro intorno, cerco di toccare tasti umani più che calcistici. C’è unione, ci si parla, il ritiro serve anche a questo. Qui se si retrocede è la colpa di tutti. Se succederà bisogna farlo dignitosamente. Il calcio sa essere crudele ma anche stupendo», ha concluso.