Venti minuti erano bastati venerdì sera all’Inter per mettere la freccia, indirizzare il match e condannare la Salernitana ad una brutta figura. Ieri mattina invece, nel chiuso del Centro Sportivo Mary Rosy, sono bastati venti minuti alla squadra per guardarsi negli occhi, interrogarsi su cosa non ha funzionato a San Siro e soprattutto trovare le energie per provare una difficile rimonta salvezza. A parlare sono stati anche Fabio Liverani e Pietro Bergamini.

L’allenatore ha ribadito anche ai calciatori quanto riferito venerdì sera in conferenza stampa: amarezza e delusione, questi gli stati d’animo che hanno segnato l’esordio del tecnico romano, arrabbiato e non poco con il suo gruppo per la mancata risposta emotiva, consegnandosi alla capolista e facendosi stritolare senza pietà. Presente anche Bergamini, assistente di Walter Sabatini, adirato per una squadra che ha lanciato messaggi tutt’altro che positivi, facendo saltare i nervi anche alla tifoseria, “tradita” da quel patto morale sottoscritto a suon di applausi nell’allenamento a porte aperte pre-Empoli e cancellato con le due sonore sconfitte