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«Due anni senza calcio, da innocente»

Gianluca Maddalo di nuovo in campo tra i giovani e chiede giustizia dopo il Daspo
«Due anni senza calcio, da innocente»

Il calore dei suoi ragazzi in campo, la possibilità di rivedere dal vivo la Salernitana dopo due anni trascorsi masticando un forte senso d’ingiustizia. Gianluca Maddalo si è ripreso la sua libertà sportiva soltanto pochi giorni fa, riabbracciando i suoi ragazzi della Scuola Calcio Giffoni Salvatore Anselmo, tifando nuovamente dal vivo per i giovani talenti del suo comune d’appartenenza. Ventiquattro mesi lontano dal calcio, dal mondo che lo ha contraddistinto sui campi dilettantistici della Campania da portiere tra serie D ed Eccellenza, successivamente da preparatore. Poi però l’inizio di un autentico incubo.

L’episodio incriminato

Il suo nome viene associato ad un’aggressione al papà di un arbitro al termine della sfida tra Montecorvino Rovella e Real Vatolla di Prima Categoria nell’ottobre 2021. «Ma io non ero lì – la difesa di Maddalo -. Sono stati indicato tra gli autori di questo vile gesto senza neppur esser tesserato per una delle due società. A gennaio mi è stato notificato il Daspo: è stato un fulmine a ciel sereno. Eppure ho testimonianze oculari e soprattutto atti fiscali che mi permettono di giustificare il mio impegno nell’attività di famiglia. E in questi due anni non ho avuto nessuna spiegazione, né la possibilità di poter avere chiarimenti con i diretti interessati».

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