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Carica Castori: «Crederci fino alla fine»

di Stefano Masucci
Il tecnico della promozione in A dei granata ha presentato la sua biografia a Vietri sul Mare
Carica Castori: «Crederci fino alla fine»

Si torna sempre dove si è stati bene. Parola di Fabrizio Castori, accolto con grande affetto a Marina di Vietri sul Mare in occasione della presentazione della sua biografia, raccontata nel libro scritto Massimo Boccucci e Simone Paolo Ricci. Proprio nella cittadina della Costiera Amalfitana, dove il tecnico protagonista del clamoroso ritorno in serie A della Salernitana a oltre 20 anni di distanza dall’ultima volta ha vissuto creando un rapporto quasi simbiotico con la comunità, il ritrovo con tifosi e amici, in occasione dell’evento organizzato dalla Pro Loco presso la sala della Torre Bianchi del centro studi Taiani.

Il ricordo “dolce” di Salerno

«Non posso dimenticare questa splendida cittadina, dove ho passato quasi due anni, mi sono sentito a casa, quando chiamano torno sempre volentieri perché si è creato un rapporto fantastico», l’esordio di Mister Promozioni, soprannome che ha dato il titolo anche al libro, edito da Minerva e aperto dalla prefazione di Arrigo Sacchi. «Si chiama così perché enfatizza un po’ la mia carriera, perché ho vinto in tutte le categorie, ma parla soprattutto della passione per questo sport – racconta il trainer marchigiano – all’inizio era un passatempo, poi è diventato un mestiere, e ciò ha comportato un’assunzione di responsabilità, per cercare di vivere nel mondo del calcio. C’è voluto coraggio, ero ragioniere e ho lasciato tutto per provare a fare il professionista, mi sono fatto da solo, sono un autodidatta in questo campo». Non solo passione, Castori parla anche della riconoscenza ricevuta negli anni di una lunga e vincente carriera. «È un valore importante, perché quando ho attraversato momenti negativi come la squalifica a Cesena, per esempio, la città, la società e la tifoseria mi hanno spinto e mi sono stati vicini, non potevo tradire tanta fiducia e tanto affetto, non mi sono mai sentito abbandonato».

La cavalcata verso la serie A

Tanti gli aneddoti e i successi raccontati, dagli inizi in Seconda Categoria sul finire degli anni ’90 alla magica e a tratti inaspettata cavalcata alla guida della Salernitana culminata nell’esplosione di gioia del 10 maggio 2021. Ricordi indimenticabili per il tecnico reduce dall’esperienza al Perugia. «Abbiamo iniziato nello scetticismo generale, non mi sono fatto condizionare, ho tirato dritto per la mia strada perché ero convinto quello che potevo fare, lo scetticismo è stata una risorsa e no mi sono pianto addosso. Abbiamo scritto un finale memorabile, fantastico, e questo mi è stato riconosciuto da una tifoseria stupenda, che ha un calore straordinario, e che ancora oggi mi trasmette tantissimo affetto».

Parola d’ordine: “Mai abbattersi”

Lo stesso affetto mostrato quando fu esonerato probabilmente con eccessiva fretta dopo il ritorno in serie A – più volte ha ammesso il suo rammarico per non aver potuto continuare a lottare per una salvezza poi arrivata per mano di Davide Nicola – , e che spera possano ricevere oggi Inzaghi e i suoi ragazzi per rialzarsi da un momento di estrema difficoltà. «Nel calcio bisogna sempre dimostrare, nel momento delle difficoltà è normale che possa esserci sfiducia. Questo avviene perché qua il calcio è una religione, c’è un’enorme partecipazione della tifoseria, è molto emotiva, se le cose vanno male soffre. Non bisogna abbattersi però, si cerchino i giusti aggiustamenti e si trasformi lo scetticismo in gioia. Mai mollare, credere nella salvezza fino alla fine». Parola di Fabrizio Castori…

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