Skip to content

Fisciano, sicurezza per il gioco pubblico

di Antonio Palomba
L'Università di Salerno ha ospitato un confronto sull'entità del fenomeno
Fisciano, sicurezza per il gioco pubblico

L’Università degli Studi di Salerno ha ospitato a Fisciano il convegno riguardante la sicurezza per il gioco pubblico in Italia, organizzato dalla professoressa Ornella De Rosa del dipartimento Policom. Vari e qualificati i relatori presenti al seminario che si è svolto in due fasi: la prima riguardante gli studi sul gioco, partendo dall’ambito sociologico fino a toccare i numeri veri e propri del gioco patologico in Italia, mentre nella seconda parte attenzione rivolta all’imprenditorialità nel settore. In mattinata si sono succeduti negli interventi la professoressa De Rosa, il professore Felice Addeo, la dottoressa Adele Minutillo, ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Sanità, ed infine il professore e giurista Giovanbattista Greco: tutto moderato dal direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università, Francesco Fasolino.

Nel suo intervento la professoressa Ornella De Rosa ha sottolineato la rilevanza della storia del gioco pubblico, parlando dell’importanza dello studio da parte dei ricercatori dai ceti bassi verso l’alto che ha consentito di studiare il fenomeno del gioco d’azzardo fino a quel momento sempre etichettato sbagliato a priori senza valutarne le caratteristiche sociologiche e psicologiche. Il professor Addeo ha parlato della condizione dal punto di vista sociologico del gioco, non d’azzardo, ma in particolare dei videogame, da parte degli hikikomori, portando alla luce degli aspetti che favoriscono questa condizione sociale la quale preclude la persona all’interno della propria stanza per un periodo di 6 o più mesi. Nell’ultimo intervento della mattinata ha parlato la dottoressa Minutillo.

Innanzitutto, la ricercatrice ha ribadito la differenza tra il gioco ed il gioco d’azzardo, sottolineando per quest’ultima la componente casuale, dall’arabo hasard, e quella riguardante il denaro. Secondo la dottoressa Minutillo la predisposizione a divenire un semplice giocatore, un giocatore problematico o patologico, è dovuta ad uno sbagliato sviluppo della corteccia prefrontale, tale che l’uomo venga portato a non riuscire a prendere decisioni, fattore che è presente in tutti i tipi di dipendenze: “Una delle condizioni che porta il giocatore a diventare dipendente dal gioco d’azzardo è la percezione di vincita, che lo conduce ad intensificare l’attività e causa dipendenza“. In ogni caso, secondo la dottoressa, l’uomo che sviluppa una dipendenza da gioco d’azzardo ha già determinati problemi che possono essere condizionati anche da situazioni familiari o problemi sul livello sociale. Pure la giovane età ed il genere possono incidere sulla nascita delle dipendenze.

Nel pomeriggio ad intervenire sono stati il CEO di Kogem, Salvatore Vullo, l’avvocato Stefano Sbordoni ed il Presidente dell’STS Emilio Zamparelli, che hanno parlato dei vari problemi nel settore del gioco d’azzardo fisico e su online. Nel dibattito, moderato dal giornalista de “Il Mattino” Fabio Felici, sono emersi punti di vista a favore del gioco d’azzardo, sottolineando più volte come il settore sia prospero per le casse dello Stato. Nel dibattito si è parlato anche dell’illegalità nel gioco d’azzardo, l’abolizione del decreto dignità e delle nuove concessioni di licenze ADM.

L’avvocato Sbordoni ha spiegato: “Nel caso in cui i giocatori utilizzassero siti con licenza europea potrebbero giocare anche con le criptovalute, ovviamente senza cambiare la moneta nel territorio italiano e quindi non pagando le tasse adeguate. Dal punto di vista legale questo fenomeno può essere quasi indicato come un’evasione fiscale? Ci vuole tempo per discutere criptovalute, io me ne sono occupato personalmente. Oggi la criptovaluta necessita di un riconoscimento ufficiale da parte delle banche centrali per la sua circolazione equiparata al denaro corrente, alla moneta,quello che noi utilizziamo. Certo, chi oggi utilizza, permette la spesa in criptovaluta e paga la vincita in criptovaluta deve prevedere un tasso di conversione. Chi però lo fa e vive in un circuito parallelo sa che può contare su chi conosce bene il mondo delle crypto delle blockchain e che si trova il modo di liquidare per le due strade che ripeto non è illegale, è una situazione complicata.In sintesi la criptovaluta ad oggi non è utilizzabile nel circuito legale.

La visione del gioco d’azzardo sta subendo evoluzioni sempre più importanti nel corso del tempo e sempre più sono le persone che si avvicinano a questo mondo affascinante. In un momento storico come quello che stiamo vivendo, dove sono sempre più i casi di isolamento sociale o stati depressivi questo può rappresentare una grande insidia per la società che è sempre più pervasa dalle dipendenze.

Leggi anche

De Rosa: «No alla rivoluzione verde senza alternative»
Ecoambiente, l’assemblea dei soci approva il bilancio 2024
De Rosa: «L’Ue senza visione, non i dazi, il problema dell’industria»