Vive in una casa popolare. Con un cane, un tumore e un mare di spazzatura. Sabato scorso è stato ricoverato in ospedale. Per il cancro allo stomaco e le lesioni polmonari. Dopo alcuni controlli, i medici lo hanno dimesso. A Eboli non c’è un reparto di oncologia. Michele avrebbe bisogno di uno specialista. Ma è roba di lusso, per lui, che deve combattere giorno per giorno per sopravvivere. Il 78enne è tornato a casa, nella discarica di spazzatura. Da sabato scorso, politici e assistenti sociali conoscono la storia di Michele. Ma non lo hanno tirato fuori dalla discarica. Hanno comunicato la vergogna istituzionale all’Asl. Che nemmeno ha trovato una soluzione. Ne è nato il classico scaricabarile all’italiana. «Devono intervenire prima loro, quelli dell’Asl. Poi noi faremo la nostra parte» fanno sapere dal Comune.
Degrado e solitudine
Nel frattempo Michele vive tra i rifiuti, respira l’olezzo della spazzatura, circondato dalla solitudine, eroso da una malattia che non dà tregua, rincuorato solo dall’affetto del suo cane, un meticcio di piccola taglia. Il pensionato aspetta che qualcuno lo aiuti. Aspetta che i meravigliosi progetti messi in campo dalle istituzioni, diventino realtà, superando lo step delle chiacchiere elettorali.