IL VOLUME

Schiavino, i numeri e Socrate

Un libro che spiega come le inchieste accomunano la matematica e lo “spirito”

Utilizzare i numeri come chiave di lettura “altra” della realtà. È questo che sembra suggerire Alfonso Schiavino, autore di “I numeri e Socrate - Open (&) Data Journalism - I fatti che le statistiche (non) raccontano”, della Editrice Domenicana Italiana. Il libro raccoglie circa 150 articoli tra il 2018 e il 2021, inerenti circa 30 temi che vanno dalla pandemia, al calcio, ai rifiuti, agli Usa, al lavoro. «Non so da dove nasce questa passione per i numeri. Ho scritto tutti questi articoli perché mi divertivo ad andare oltre il dato che mi veniva proposto. È un metodo che ho sempre utilizzato, sin dagli inizi nel 1988: continuare a fare domande fino a quando quella fotografia che mi ero prefigurato venisse confermata o smentita, sempre per raggiungere la verità. Poi si è perfezionata incontrando l’universo dei numeri», rivela l’autore. «Non avevo mai pensato di raccogliere i miei articoli in un libro», spiega, «poi durante il primo lockdown ho avuto quest’idea perché mi sono reso conto che avevano tutti un elemento in comune, vale a dire la mia tendenza a decifrare i numeri e con essi, la realtà, con atteggiamento socratico. Ho cercato di applicare i principi della maieutica per arrivare alla verità che sta oltre quello che ci appare». I numeri perdono un po’ di quell’aura di “sicurezza scientifica” che solitamente gli conferiamo.

«Quello che dico», prosegue l’autore, «è che i numeri possono essere usati per rivelare varie cose, aspetti della realtà che non sono così evidenti. Quando il Napoli perse lo Scudetto con tre punti di scarto molti dissero che la colpa era degli arbitri che favorirono la Juventus. In base alla mia lettura, la responsabilità fu dell’allenatore, che cedette tre giocatori che poi hanno fatto la differenza nelle squadre che li acquisirono». Sicuramente un libro adatto ai curiosi e agli appassionati di attualità, il libro di Schiavino è quanto mai contemporaneo «perché i miei sono articoli di cronaca sono scritti con un taglio storico. Riportano tutti i numeri a quella data e che hanno creato quel determinato effetto, altri riportano le mie note di aggiornamento. In ogni caso, trattano di argomenti ancora attuali anche perché sappiamo che i fenomeni sociali mutano e si esauriscono in almeno dieci anni, la società cambia lentamente anche se a noi, che siamo calati in essa, sembra cambiare velocemente perché ne siamo coinvolti».

In epoca di “big data” il libro di Schiavino sembra mettere in dubbio l’affidabilità del dato stesso. «Non dico questo», precisa, «dico che in un periodo in cui si misura tutto con i numeri, dai like sui social alla povertà, bisogna fare uno sforzo in più per interpretarli. In generale, il mio è un invito a non accettare sempre tutto così come ci viene presentato anche perché, dove non c’è malafede, può esserci, banalmente, l’errore umano di trascrizione del numero».

Valentina Tafuri