ALLA CASA CIRCONDARIALE “CAPUTO”
Raffaello Sanzio entra in carcere con l’arazzo “Ananias et Saphira”
Da oggi fino al prossimo 1 ottobre l’arazzo realizzato su cartone di Raffaello Sanzio dal famoso arazziere belga Pieter van Aelst, risalente alla prima metà del XVII secolo, e raffigurante “Ananias...
Da oggi fino al prossimo 1 ottobre l’arazzo realizzato su cartone di Raffaello Sanzio dal famoso arazziere belga Pieter van Aelst, risalente alla prima metà del XVII secolo, e raffigurante “Ananias et Saphira”, attualmente in mostra presso il Museo Diocesano di Gerace e di proprietà del mecenate Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, verrà eccezionalmente esposto nella casa circondariale “Antonio Caputo” di Salerno. La mostra nasce dall’azione sinergica della direttrice della Casa circondariale Rita Romano, del suo team di educatori penitenziari e counselor, del curatore Michele Citro, della “Fondazione della Comunità Salernitana Ets”, rappresentata da Antonia Autuori, ed è l’opportunità per avviare un virtuoso progetto di “Arte Sociale” che coinvolgerà sette detenuti e sette detenute - adeguatamente selezionati e formati-, personalità istituzionali locali e nazionali, storici e critici d’arte, direttori di musei, accademici italiani e stranieri di storia, diritto, filosofia morale, arte, architettura e design, rinomati professionisti e, poi, scuole, università, associazioni, fondazioni e musei. Il tutto con la finalità di dimostrare che, nonostante i limiti e le restrizioni spaziali, il carcere può e deve essere un luogo di grandissima apertura mentale, spirituale e sociale. All’inaugurazione di oggi parteciperanno il Procuratore capo presso il Tribunale di Salerno Giuseppe Borrelli, i proprietari dell’arazzo Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona e Lavinia Bilotti Ruggi d’Aragona, Giacomo Oliva direttore del Museo Diocesano di Gerace e Andrea Guastella critico d’arte e curatore. Poi mercoledì 7 giugno confronto di approfondimento con ospiti la presidente della Corte d’Appello di Salerno Iside Russo, il direttore della Galleria San Fedele di Milano Andrea Dall’Asta, il professore di Storia Moderna dell’Università di Bologna Vincenzo Lavenia, la docente di Restauro Architettonico dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” Marina D’Aprile, il professore di Public Art e Performance della London Metropolitan University Jacek Ludwig Scarso, il designer di fama internazionale e “Compasso d’Oro” Alessandro Guerriero e il saggista Giacomo Ghidelli. Inoltre sono previste visite guidate aperte al pubblico una volta al mese, una pubblicazione (italiano-inglese) che raccoglie gli atti delle conferenze e documenti dell’attività svolta oltre che i risultati ottenuti, nonché i feedback da parte dei detenuti coinvolti e un video-documentario a testimonianza dell’intero progetto.
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