MUSICA
Largo al rock cilentano: Bruno e il “disincanto”
Doppio Cd dedicato ai temi dell’ambiente e contro la guerra
Irriverente, sarcastico, spontaneo. Marco Bruno, barbetta curata e capelli scompigliati, torna a produrre un disco, “ABC”, nel momento in cui tutti usano altri supporti, lui registra un classico cd e lo fa anche doppio. Ma non è tutto, l’ex ragazzo di Piaggine nel momento in cui l’Europa assapora l’amaro gusto delle bombe e le paure del conflitto bellico, canta contro la guerra, e non da oggi. Con Pe’ ’na Caramella il coro di bambini si schiera contro i conflitti. Tutti. “Nun ce pozzo arriva a crere, roppo tanta guerre fanno ancora guerre! Guerra nun se pò fermà, guerra pè la libertà” .
Canzoni in cilentano e in italiano si alternano in un doppio disco che racconta la storia di questo musicista che si è fatto da solo. Giovanissimo, Bruno è stato notato da Aniello De Vita, il medico con la chitarra, compositore amato da vecchi e giovani che ebbe il merito di creare un genere e musicisti capaci di seguire un’idea: raccontare la romantica realtà dei tristi. Marco Bruno non si è omologato ai cliché in voga tra piazze e sagre con tammorre di ordinanza, creandosi uno spazio suo. Forse lo ha anche pagato, per non offrire gli stornelli di rito, producendo invece un percorso originale. Due lingue, italiano e cilentano e un viaggio iniziato nel 2010 con “Me Ricordo Mano Mano Ca Me Scordo”, poi nel 2015 “Cambiament’”. Oggi riesce a esprimersi al meglio raccontando storie, sussurrando canzoni d’amore, denunciando ingiustizie.
Il Bruno dialettale sa essere ironico e produrre un sound essenziale, tra il folk, il reggae e il rock, capace di colpire con un messaggio senza fronzoli e orpelli. Arguto, non si lascia scappare virtù e vizi della sua gente usando uno spontaneo senso poetico, altre volte con detti antichi. «A come Ambiente, B come Bene comune e C come Cultura, tre concetti fondamentali, le basi per ricominciare a pensare a un futuro - spiega così il titolo dell’ultima fatica - Devo ringraziare l’Ente Parco per il sostegno nella realizzazione del Cd, vista la vicinanza del contenuto alla cultura cilentana », svela.
Il primo disco contiene inediti, il secondo brani del suo repertorio suonati “live”, in studio dai “Namarà” con cui dal 2007 condivide tanta musica. Consapevolezza e disincanto sono i binari su cui scorrono veloci le armonie, una storia musicale da autore che parte da quando questo batterista/ chitarrista, oggi attento narratore, mette in versi quello che accade nel suo mondo, come i profughi giunti dal Mediterraneo in “L’Africa se move”. Ed è l’attenzione al sociale, all’amore, alla vita del Sud Italia in “Tutti quanti”, e più ancora nel Cilento, il cuore della narrazione di Marco. Felice la scelta di farsi accompagnare da musicisti capaci di leggere l’interpretazione adeguata, dove non sono consentiti eccessi e sbavature per lasciare il giusto spazio al racconto vocale. Per trovare il nuovo Cd di Marco Bruno bisogna contattare l’autore sui social ( marc.brunooo@gmail.com ) e sulla pagina ( marcobruno_ e_namara ), forse anche questo è voluto, per cercare un contatto personale nell’era del virtuale.
Nicola Nicoletti