IL LIBRO
Caterina e i pregiudizi: una donna, le sue lotte
“La ballata di Maria Gemella”: tre storie di emancipazione
La ballata di Maria Gemella” (edito da Intrecci) di Loreta Mastrolonardo è una storia di fughe, di incontri e di ritorni che parte dagli anni ’60 e si dilunga fino agli anni ’80. Sullo sfondo Battipaglia, Salerno, Roma e alcuni paesi del Cilento: Camerota, Vallo della Lucania e Gioi. Ad animare le vicende, gli eventi politici che segnarono quegli anni, le lotte per la conquista dell’emancipazione femminile, il divorzio, l’aborto, lo Statuto dei Lavoratori, la riforma del diritto di famiglia, del sistema della Sanità e l’approvazione dei Decreti Delegati.
Questo il contesto in cui si sviluppa questa storia di donne diverse e complementari: Rosalia che fugge da Camerota per interrompere un matrimonio violento e allontanarsi dalla dispotica madre; la figlia più piccola, Caterina, che viene data in affidamento prima alle suore di Vallo della Lucania e poi a Livia, desiderosa di un figlio. La quarta donna è un’ombra, una presenza evanescente che costituisce una delle chiavi di lettura del romanzo: Maria Gemella, la donna che dà il titolo al libro e che appartiene all’immaginario e alla leggenda di Camerota. Giovane sposa, per motivi di gelosia e onore fu uccisa dal marito, che scaraventò il suo corpo nello strapiombo ai piedi del palazzo dei Serra. Maria Gemella, la Pia de’ Tolomei cilentana, è incarnazione, stigma, nel suo girovagare evanescente nelle stanze del suo palazzo, di un’inquietudine: l’impegno categorico che ogni donna deve assumere, come in un’eterna ballata, per la lotta in difesa delle altre donne.
Caterina, la vera protagonista del romanzo, è il faro che indica la strada maestra, la liberazione da condizionamenti e pregiudizi. Con grande sofferenza, in un lungo e tormentato viaggio di formazione, scaverà nella storia della sua famiglia, fino a comprendere la scelta dolorosa della madre, il comportamento crudele della nonna e il carattere spigoloso di Livia, la donna che l’ha presa in affidamento e l'ha cresciuta.
Sarà proprio quest’ultima, rigorosa e coerente, a indicarle le ragioni per ribellarsi, rendendola finalmente libera, priva di sensi di colpa, pronta a spiccare il volo per vivere pienamente la sua vita in un mondo dove finalmente prendono forma, a livello ideologico e legislativo, diritti importanti per l'emancipazione della donna.
Sebbene per Caterina il destino abbia riservato una vita complicata, il crisma di battuta, flagellata dal destino, di esclusa da ogni possibilità di riscatto, tuttavia si rialzerà. A completare il viaggio di formazione di Caterina lo studio e l’istruzione, l’unica arma di riscatto, la più potente e definitiva per la conquista della libertà.
Mariella Marchetti