È il 1900. In una nebbiosa sera di novembre, Giovanni Calabria, giovane studente veronese di teologia, scorge un mucchietto di stracci in un anfratto del portone: è un piccolo zingarello costretto a elemosinare e portare ogni giorno una certa somma per sfuggire a botte e soprusi; non sapendo dove altro rifugiarsi, cerca – come può – di difendersi dal freddo. È un disperato come tanti, uno di quelli per cui non esiste la parola futuro.
Giovanni lo porta nella sua casa e lo affida alla madre, abituata a condividere la generosità del figlio. Quella notte non riesce però a prendere sonno, e gli nasce l’idea di pregare, ma soprattutto di lottare per opporsi a ingiustizie come questa. Lo farà per oltre 50 anni, promuovendo tramite la fondazione dell’Opera Don Calabria, attività di assistenza presenti in ben 12 nazioni e 4 continenti. Nato l’8 ottobre 1873 e ordinato sacerdote nel 1901, Giovanni Calabria morirà il 4 dicembre 1954, a 81 anni.