Skip to content

Valle delle Orchidee, tesoro di biodiversità

di Marianna Vallone
A Sassano tra erbaneti, pascoli, praterie, pendii erbosi e boschi fioriscono spontaneamente ben 184 entità
Valle delle Orchidee, tesoro di biodiversità

Un tesoro di biodiversità nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. E’ la Valle delle Orchidee, a Sassano, in cui fioriscono spontaneamente ben 184 specie di orchidee selvatiche. Un’esplosione di profumi e colori, un museo naturalistico a cielo aperto, che in primavera dà vita ad uno spettacolo incredibile. Una Valle di 47 chilometri quadrati lungo un percorso di circa otto chilometri, nella quale si possono osservare variegate specie di orchidee selvatiche, numerosi e spettacolari alberi di betulla, una specie rara per il territorio del Parco, e numerosi altri esempi di flora e fauna locale, oltre ad animali allo stato brado, in particolare bovini e cavalli.

L’idea ed il nome della Valle delle Orchidee è nata all’inizio degli anni ’90, con l’obiettivo di affermare e comunicare le ricerche, gli studi e le esperienze professionali del professore Nicola Di Novella, farmacista, naturalista e geobotanico, effettuate sulla natura in senso lato dei territori a sud della provincia di Salerno ed in particolare del Vallo di Diano e del Massiccio del Monte Cervati. L’iniziativa acquisì maggiore sviluppo nel momento in cui l’Orto Botanico di Napoli e il Dipartimento di Biologia Vegetale dell’Università Federico II di Napoli si interessarono alle ricerche.

Tra erbaneti, pascoli, praterie, pendii erbosi e boschi fioriscono ben 184 entità orchidee selvatiche, tra specie, sottospecie, varietà ed ibridi. Mentre si osservano i colori sgargianti delle orchidee, alle cinture tra castagno e carpino nero e carpino nero e faggio, cominciano ad apparire le prime betulle alte, belle, eleganti e flessuose, accompagnate da noccioli, peri e meli selvatici, pioppi tremuli, salici delle capre, aceri opali ed aceri di Lobel, cornioli, ontani napoletani, agrifogli e numerose piante medicinali, officinali ed aromatiche. L’era delle glaciazioni infatti ha voluto donare alla valle di Sassano una ricchezza naturalistica unica in tutto l’Appennino Meridionale: le più importanti stazioni di “Betula pendula Roth”.

Da non perdere l’Ecomuseo della Valle delle Orchidee e delle antiche coltivazioni di Sassano. Si compone di 3 sezioni: la prima, al chiuso, risulta essere attualmente in corso di riorganizzazione e conterrà un archivio degli studi di ricerca botanico-floristica del

Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, una emeroteca delle orchidee spontanee, della flora spontanea, del paesaggio e delle attività dell’uomo rurale, una germoteca delle specie vegetali spontanee e delle antiche cultivar di cereali, ortaggi e frutti dell’area parco, un Herbarium di exiccata delle specie vegetali. La seconda è una collezione itinerante, che raccoglie campioni freschi (in alcuni periodi dell’anno) ed essiccati della Biodiversità vegetale dell’Area Parco.

La terza, quella “vivente”, che è rappresentata dall’intero territorio di 47 chilometri quadrati della Valle delle Orchidee, da quota 420 metri a quota 1271 metri slm, e dai campi collezione della Rete dei Coltivatori Custodi, dislocata su diversi comuni appartenenti all’area Parco. Da aprile a maggio le fioriture sono numerose ed è il periodo migliore per visitare la Valle delle Orchidee (in programma escursioni domenica 5 maggio ore 10:00 e domenica 12 maggio ore 10:00 prenotazioni (obbligatoria) a riccardodinovella@gmail. com).

A maggio si svolge anche la tradizionale Festa delle Orchidee con visite guidate, degustazioni di prodotti tipici, spettacoli musicali e folcloristici organizzata dal comune di Sassano.

Leggi anche