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Favole e disegni nel nome di Rosy

di Carmine Landi
Perse la sorella, la bancaria Capone scrive libri per educare i bimbi alla disabilità
Favole e disegni nel nome di Rosy

«Che tutti i bambini del villaggio imparino ad accettare e rispettare le persone con abilità diverse, proprio come me». È l’eloquente desiderio espresso dalla protagonista del libro “La sedia magica di Rory”. Una sedia a rotelle: quando, al culmine di un’avventura alla ricerca della foresta delle fate, il personaggio principale della favola illustrata ha la possibilità di pronunciare le parole d’un sogno che diventerà realtà, non chiede d’alzarsi e di poter camminare in autonomia. La magia è nell’accettazione. E la magia la s’impara da bambini.

Stefania Capone, bancaria battipagliese di 34 anni, lo sa bene. Rory non è un nome casuale: nelle pagine della favola autopubblicata su Amazon – è disponibile sullo store digitale – l’eroina ha lo stesso nome di Rosy Capone, la sorellona speciale dell’autrice che a 34 anni avrò pure lasciato questa terra, ma mai i cuori di chi è rimasto. È indelebile nell’anima della giovane bancaria, che dedica ogni secondo di tempo libero a sensibilizzare il mondo sulla disabilità con le iniziative dell’associazione che ha fondato e che presiede, “Con le mani di Rosy”. Smuovere coscienze di grandi e piccini. E proprio ai piccoli parlano sia “La sedia magica di Rory” (disponibile anche in inglese: “The magical chair of Rory”) che “Colora e impara gli animali con Tito, l’esploratore in sedia a rotelle”, un libro da illustrare destinato a finire tra le mani di chi apprende le prime parole. Un antico proverbio africano insegna che per far crescere un bambino occorre un intero villaggio: Stefania lo ha ideato da sola. Ha scritto la storia di Rory e, dopo una specifica formazione, ha ottenuto delle illustrazioni mozzafiato dall’intelligenza artificiale, ma guidata dalla mente e – ancor di più – dal cuore dell’uomo.

Tito, invece, mostra ai piccolissimi gli animali da colorare: un maestro sulla sedia a rotelle, ché è normalità pure quella. «Basta guardarsi attorno – dice Stefania – per accorgersi che a qualsiasi latitudine s’alimenta ancora una tossica diversità: disabilità discriminata, violenza sulle donne, antisemitismo e tanto altro». Il desiderio da avverare nella foresta, allora, è quello «d’inculcare negli esseri umani, fin da piccoli, l’idea che siamo tutti unici e uguali, auspicando, in tal modo, la creazione d’un mondo migliore. E parte dai bimbi, che attraverso piccole formule, anche una fiaba o un libro da colorare, possono apprendere che non esiste il diverso».

E i piccoli disarmano. Nelle risposte – inviate all’associazione – al questionario a margine del libro e nelle emozioni condivise: «Mi ringraziano per la bella storia e dicono che Rory è speciale ed unica, un supereroe. Qualcuno m’ha chiesto perfino l’autografo». La favola costa 13,50 euro, il libro da colorare 9,99: la percentuale di ricavato sarà devoluta all’associazione che ha già donato le panchine inclusive ai battipagliesi e che ha un sogno a lungo termine: un centro per le persone con disabilità per il “Dopo di Noi”. Un intero villaggio per far crescere tutti. Unici, non diversi.

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