IL CASO
Visite mediche e tetti di spesa, il Tar boccia ancora De Luca
Accolti i ricorsi di due centri privati di Salerno ed Eboli: «Budget da rivedere per la radiodiagnostica e le visite cardiologiche»
SALERNO. Si preannunciava come una sentenza “apripista” e i risultati iniziano a vedersi, con una pioggia di ricorsi in procinto, con ogni probabilità, di essere accolti. La pronuncia dei giudici del Tribunale amministrativo regionale della Campania in merito ai tetti di spesa per i centri diagnostici, che hanno accolto le motivazioni di una struttura angrese, è stata solo la prima della serie. Altri due privati, che avevano deciso di appellarsi al Tar per la ridefinizione dei budget destinati a questo tipo di prestazioni, hanno infatti avuto ragione. Si tratta di centri ubicati rispettivamente a Salerno ed Eboli: per entrambi, il collegio giudicante si è espresso in maniera analoga a quanto avvenuto nel primo caso, bocciando di fatto il metodo che la Regione Campania ha varato dall’inizio del 2023 per la revisione dei tetti di spesa delle prestazioni sanitarie, in particolare per le strutture convenzionate.
Ancora una volta (e l’impressione è che non sarà l’ultima) l’Ente di Palazzo Santa Lucia si troverà dunque costretto e rivedere e rimodulare i budget che sono stati assegnati ai ricorrenti. Il centro diagnostico di Salerno, in particolare, ha contestato la decisione della Regione di introdurre, ai fini del calcolo dei tetti di spesa, anche la “spesa storica” del 2018 e del 2019. «Tali provvedimenti hanno comportato una forte decurtazione degli stanziamenti in favore dei centri privati, che svolgono attività di radiodiagnostica per immagini», si evidenzia nel ricorso accolto dai giudici del Tar di Napoli. La struttura privata di Eboli, invece, ha chiesto e ottenuto una rivalutazione dei budget per quanto riguarda le visite cardiologiche.
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