eté supermercati

Tutti gli uomini - e le donne - del nostro carrello

Quando la spesa si fa in squadra

Ogni volta che andiamo, ogni volta che entriamo troviamo le luci "giuste", i cartellini ben ordinati che ci dicono il peso, gli ingredienti, il costo, insomma tutta la "storia" di quella confezione, quella salsa, quel pacco di pasta...

Indugiamo tra i corridoi facendoci strada con il carrello ancora vuoto; un carello da riempire, passo dopo passo, con quello che cerchiamo ma - anche - con tutto ciò che forse un minuto fa non sapevamo di desiderare. Abbiamo la nostra brava lista, come sempre. Ma la lista si può anche arricchire, può cambiare, può diventare più lunga, più corta, prodiga di colpi di scena.

 

 

 

Siamo soli, sono da solo (o da sola). Io e il carrello; io e la spesa. Invece no, siamo in tanti. Ci sono io ma ci sono anche loro. Ci sono tutti gli uomini - e tutte le donne - che tra quegli scaffali si muovono con destrezza e discrezione; uomini e donne che hanno un viso, una storia, una o più passioni e che ogni giorno, anche quando noi andremo via, anche quando saremo mille miglia lontani dagli scontrini, dai banchi, dalle cassette di frutta e dai frigoriferi rigonfi di sapore, restano lì ad allestire, a preparare, a "spiegare" la nostra spesa. Quella che faremo domani o dopodomani. Quella meditata con calma o quella "di corsa" pochi minuti prima della chiusura.

 

 

Proviamo a pensare a questi ultimi due anni: i lockdown, l'Italia chiusa in casa con il fiato corto. Tutti in casa? Non proprio: C'erano donne, c'erano uomini fuori di casa. Erano loro, sempre loro. Erano gli uomini e le donne - sono gli uomini e le donne - del nostro supermercato.

Uomini, donne, storie, sorrisi, sguardi. Sì, il supermercato ha mille facce. Sono quelle di chi ci lavora; facce che dobbiamo riconoscere; facce che vogliamo, dobbiamo ritrovare ogni volta per rassicurarci. Facce e voci che ci dicono, ogni giorno, che non siamo soli.

 

 

La spesa non è solo riempire il carrello; la spesa è conoscere, dialogare, imparare. Fare la spesa facendosi anche un po' coccolare. Succede anche questo, come no. Succede, per esempio, con Eté Supermercati, marchio nato nel 2013 come classico store della GDO che, in 10 anni, è cresciuto esponenzialmente acquisendo una posizione importante nel panorama italiano.

 

 

Napoli, Potenza, Salerno, Cosenza, Bari... Queste, e non solo queste, le città "illuminate" da Eté. Campania, Puglia, Basilicata e Calabria; per ora. 130 punti affiliati, 75 mila metri quadrati di superficie di vendita. Una superficie che parla di noi, delle nostre terre, le nostre tradizioni, i sapori genuini dei prodotti "Dop". Superficie, terra e territorio, a cominciare da quello campano: Eté ha dato vita a numerose partnership con associazioni culturali per valorizzare luoghi, borghi, cultura della Regione.

 

 

Prodotti "km zero", varietà, convenienza, offerte promozionali in continuo avvicendamento. È quanto troviamo passeggiando con il nostro carrello lungo le quattro diverse insegne del Mondo Eté: Eté per la spesa completa, Grand'eté (grandi superfici), Eté Prime, per i prodotti d'eccellenza a prezzi concorrenziali e l'ultimo arrivato Eté Smarty per la spesa di prossimità.

Distogliamo per un attimo lo sguardo dai cartellini, dalle offerte, dagli scaffali pieni di idee più o meno gustose. Alziamo la testa, alziamo gli occhi per incrociarli con quelli degli uomini e delle donne con cui abbiamo parlato mille volte, quelli che salutiamo ogni giorno e di cui forse non sappiamo neppure il nome. Quelli che restano qui anche quando andiamo via.

Le donne e gli uomini di Mondo Eté: la nostra spesa; la nostra squadra.