Il processo

Stupro, niente rito abbreviato

Lunedì la prima udienza per la violenza sessuale in spiaggia a Santa Teresa

SALERNO. Andranno a giudizio, dinanzi ai giudici della prima sezione penale, gli stupratori marocchini di Santa Teresa che violentarono la trentaduenne italo-marocchina domiciliata a Salerno. La prima udienza è fissata per lunedì dinanzi al collegio presieduto dal giudice Fabio Zunica. Lo ha deciso il gup Emiliana Ascoli che ha respinto la richiesta di giudizio abbreviato condizionato chiesta dagli imputati Makkak Radouine, 38 anni, e Raziqi Hassan di 40, ora detenuti in carcere a Vallo della Lucania. A sostegno della tesi difensiva, gli avvocati Gerardo Cembalo e Claudia Pecoraro, hanno presentato la consulenza di parte della sociologa e criminologa Simona Di Lucia che ha analizzato la dinamica, le circostanze e il modus operandi della violenza, così come emerso dalle indagini e dal racconto dell’unica teste, la vittima. Secondo la consulente, la parte offesa avrebbe fornito più di qualche imprecisione e poi, dalla sua ricostruzione, gli atteggiamenti verso i due presunti violentatori sarebbero «latamente consenzienti o quantomeno ambigui». Secondo la consulente è abbastanza controversa la descrizione della scena della restituzione del resto della banconota da 50 euro: denaro che la vittima avrebbe dato ai suoi violentatori per fargli comparare la birra, sperando andassero via e la lasciassero in pace. Come il perché la stessa vittima non abbia urlato o chiesto aiuto quando racconta degli atteggiamenti molesti e pericolosi (uno degli arrestati avrebbe detto in arabo la frase: “me la voglio sc... io”) dei due violentatori. Inoltre, scrive la consulente della difesa, la vittima credeva di poter manipolare a suo piacimento i due marocchini, di controllare la situazione, anziché scappare via. In altre parole, la vittima ha messo in atto una condotta davvero imprudente, non considerando il fattore di rischio. Era la notte tra il 16 e il 17 maggio quando la giovane italo-marocchina fu violentata sulla spiaggia di Santa Teresa. A ricostruire gli eventi di quella notte è la vittima che, dopo le visite mediche all’ospedale Ruggi, sporge querela davanti ai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Salerno. La ragazza italo-marocchina si è costituita parte civile, assistita dall’avvocato Marco Martello. Gli aspetti di quella violenza e le ragioni delle parti (l’accusa è sostenuta dal pm Francesco Rotondo) saranno valutati dai giudici nel corso del dibattimento.

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