APPALTI E VELENI

Stop alle coop, il Comune di Salerno “promosso”

Il Consiglio di Stato respinge il ricorso di “3SSS”: l’inchiesta ha fatto venire meno la fiducia nelle ditte, non c’è bisogno di una sentenza

SALERNO. Il provvedimento che fu assunto dall’allora responsabile del settore Ambiente del Comune affinché venissero sospesi tutti i servizi affidati alle cooperative sociali era legittimo. È quanto emerge dalla sentenza dei giudici della quinta sezione del Consiglio di Stato che hanno confermato la decisione assunta dal Tar di Salerno sul ricorso presentato dalla “3SSS”, ditta che nell’inchiesta della Procura di Salerno era direttamente riconducibile al “dominus delle sociali”, Fiorenzo “Vittorio” Zoccola. Il provvedimento fu firmato da Roberto Nobile nel pieno della bufera scatenata dall'inchiesta dei pm Elena Cosentino e Guglielmo Valenti per fare luce sui rapporti vertici dell’amministrazione e quelli delle coop in particolare per quanto riguarda gli affidamenti dei servizi di manutenzione del verde e la gestione dei parchi. Con la determina di Nobile, quindi, tutti i contratti in essere e quelli che erano in procinto di essere firmati vennero annullati, chiudendo un’era quasi ventennale di servizi delle cooperative per il Comune. Attività che vennero fermate perché gli uffici del Comune ritennero che sussistesse un grave illecito professionale, sulla base di quanto contenuto nell’ordinanza cautelare del gip Gerardina Romaniello del 7 ottobre del 2021 in cui si diede esecuzione a una serie di misure cautelari a carico degli allora presidente delle sociali, dell’ex dirigente del Settore Ambiente, Luca Caselli, e dell’ex assessore alle Politiche Sociali, Nino Savastano.

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