carenza di personale in ospedale
«Si assuma da qualsiasi graduatoria»
Apertura dei sindacati: Difficoltà a servirsi delle liste di mobilità
Si assuma personale, anche a tempo determinato, purché si risolvano le criticità vissute all’ospedale “Umberto I” di Nocera Inferiore. Le segreterie sindacali della sanità, consapevoli della insostenibile carenza di infermieri e operatori sanitari nell’ospedale più grande dell’Asl Salerno, aprono ad ogni ipotesi. Lo si evince dalla nota diffusa al termine del confronto che c’è stato martedì tra il commissario Mario Iervolino e i rappresentanti di Usb, Nursind, Ugl, Fials, Snalv e Fsi.
I sindacati scrivono che non si può «più procrastinare un intervento deciso sul fronte delle assunzioni» e considerate le «difficoltà ad arruolare nuove figure professionali dalle graduatorie di mobilità», chiedono al vertice aziendale di «attivare assunzioni a tempo determinato da qualunque graduatoria pubblica attivata in Campania». Non si tratta di una delega in bianco, che rischierebbe di generare nuovo precariato. I rappresentanti dei lavoratori chiedono che eventuali assunzioni a tempo determinato «cessino contestualmente e progressivamente all’arrivo di nuovo personale proveniente dalla graduatoria dei 130 infermieri e 100 Oss».
Un palliativo assunto a malincuore, ma necessario. In merito agli operatori socio-sanitari i sindacati sollecitano l’attivazione dei «corsi di formazione interna per tutti gli operatori tecnici addetti all’assistenza, che oggi occupano posizioni non assistenziali, per trasformarli in Oss e contestualmente essere assegnati ai vari presidi ospedalieri dell’Asl Salerno». L’operazione, pendente da dicembre 2016, consentirebbe di recuperare rapidamente circa 50 unità.
Nel frattempo si accendono nuovamente i riflettori sui cosiddetti “imboscati”, ovvero infermieri che mantengono lo status pur svolgendo altre mansioni. L’Asl avrebbe dovuto avviare una ricognizione, ma al momento gli esiti non sono noti. Usb, Nursind, Ugl, Fials, Snalv e Fsi ritengono sia «possibile recuperare circa 150 unità di personale infermieristico da assegnare immediatamente alle unità operative dei vari plessi ospedalieri dell’Asl Salerno che oggi vivono le difficoltà scaturenti dalla carenza di personale».
Insomma, si metta mano alle assunzioni, a tempo determinato o indeterminato attualmente poco importa, e si sblocchino quelle procedure interne che consentirebbero di recuperare infermieri e operatori il cui apporto sarebbe vitale.
Salvatore D’Angelo
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I sindacati scrivono che non si può «più procrastinare un intervento deciso sul fronte delle assunzioni» e considerate le «difficoltà ad arruolare nuove figure professionali dalle graduatorie di mobilità», chiedono al vertice aziendale di «attivare assunzioni a tempo determinato da qualunque graduatoria pubblica attivata in Campania». Non si tratta di una delega in bianco, che rischierebbe di generare nuovo precariato. I rappresentanti dei lavoratori chiedono che eventuali assunzioni a tempo determinato «cessino contestualmente e progressivamente all’arrivo di nuovo personale proveniente dalla graduatoria dei 130 infermieri e 100 Oss».
Un palliativo assunto a malincuore, ma necessario. In merito agli operatori socio-sanitari i sindacati sollecitano l’attivazione dei «corsi di formazione interna per tutti gli operatori tecnici addetti all’assistenza, che oggi occupano posizioni non assistenziali, per trasformarli in Oss e contestualmente essere assegnati ai vari presidi ospedalieri dell’Asl Salerno». L’operazione, pendente da dicembre 2016, consentirebbe di recuperare rapidamente circa 50 unità.
Nel frattempo si accendono nuovamente i riflettori sui cosiddetti “imboscati”, ovvero infermieri che mantengono lo status pur svolgendo altre mansioni. L’Asl avrebbe dovuto avviare una ricognizione, ma al momento gli esiti non sono noti. Usb, Nursind, Ugl, Fials, Snalv e Fsi ritengono sia «possibile recuperare circa 150 unità di personale infermieristico da assegnare immediatamente alle unità operative dei vari plessi ospedalieri dell’Asl Salerno che oggi vivono le difficoltà scaturenti dalla carenza di personale».
Insomma, si metta mano alle assunzioni, a tempo determinato o indeterminato attualmente poco importa, e si sblocchino quelle procedure interne che consentirebbero di recuperare infermieri e operatori il cui apporto sarebbe vitale.
Salvatore D’Angelo
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