SCUOLA & LAVORO

SALERNO. Un docente precario su 5: è questa la proporzione che, all’inizio dell’anno scolastico, si materializzerà nelle scuole italiane. Un dato che non si discosta da quello di Salerno e provincia,...

SALERNO. Un docente precario su 5: è questa la proporzione che, all’inizio dell’anno scolastico, si materializzerà nelle scuole italiane. Un dato che non si discosta da quello di Salerno e provincia, dove, molto probabilmente, la scuola aprirà con 1 supplente su 5 in cattedra. Per un calcolo esatto, tuttavia,, come evidenzia Giuseppe Frallicciardi, segretario provinciale della Uil scuola, bisognerà attendere le ultime assegnazioni provvisorie e, quindi, fine mese. Per fortuna l’Ufficio scolastico provinciale di Salerno, diretto da Annabella Attanasio, nonostante le carenze d’organico, ha fatto una corsa contro il tempo «ed è pronto – afferma Frallicciardi - agli ultimi adempimenti, per far sì che il 2 settembre, tutte le scuole di ogni ordine e grado, abbiano coperte le cattedre e che l’ano scolastico inizi nel migliore dei modi».
L’allarme precari. Al di là dell’impegno del Csa, tuttavia, la cruda realtà e che anche a Salerno ci saranno moltissimi professori precari. Colpa, in buna parte, della crisi di Governo, ma non solo. «Col Decreto scuola – spiega Frallicciardi – ci sarebbe stata una grande opportunità per i precari con più di tre anni di servizio, in quanto sarebbe partito un concorso straordinario. La crisi di Governo ha bloccato tutto». Ad aggravare ulteriormente la situazione è stato il calcolo errato delle immissioni in ruolo, che ha creato false aspettative. «Le immissioni in ruolo – sottolinea Frallicciardi – in origine dovevano essere 58mila, mentre il ministero dell’Economia ne ha autorizzate 53mila. Il contingente, però, si è ulteriormente assottigliato di ulteriori 23mila posti, in quanto non c’era nessuno in graduatoria».
Il caso “Quota 100”. A rendere più esplosiva una situazione già di per sé al limite, è stata “quota 100”: i docenti italiani sono oltre 800mila; i supplenti oscillano tra i 120mila secondo la Flc Cgil e i 180mila calcolati dalla Uil, fino ai 200mila per il giovane sindacato Anief. Di fatto “quota 100” ha accelerato la carenza di prof: i pensionamenti, in seguito al provvedimento, sono stati 17.807 che si aggiungono ai 15.371 pensionamenti ordinari. «La situazione è d’emergenza. Se il prossimo anno “quota 100” verrà confermato, il trend continuerà a salire - osserva Manuela Pascarella, sindacalista della Flc Cgil - anche perché l’età media dei docenti italiani è alta». Quest’anno poi i posti lasciati liberi dai pensionati “quota 100” non verranno coperti da personale di ruolo: le domande potevano arrivare all’Inps entro febbraio e i numeri non sono stati elaborati nei tempi utili. Di qui il numero alto di supplenti che si profila alla riapertura delle scuole. Anche per la Uil scuola i numeri sono indicativi dell’emergenza: il sindacato prevede tra 150mila e 180mila supplenti a cui dover fare ricorso per consentire l’apertura delle scuola a settembre, con l’aggravante che le graduatorie, sia per le supplenze che per i ruoli sono, in alcuni casi, esaurite e di dovrà fare riferimento alle cosiddette “messe a disposizione” di docenti “improvvisati”. «Serve un governo con una chiara visione che parte dal rilancio della scuola che la Costituzione affida direttamente allo Stato e noi lo rivendicheremo e lo incalzeremo alle proprie responsabilità», incalza il leader della Uil Scuola, Pino Turi.
I posti disponibili. Il totale dei posti disponibili per i docenti è di 58.627 mentre la richiesta di insegnanti autorizzata dal ministro della Scuola, Bussetti, è di 53.637 unità. Ma sono molti i posti da docente che non verranno coperti con nomine in ruolo per mancanza di aspiranti in graduatoria: per la Cisl, sono ben 23mila. «E se il 2019 comincia così, il 2020 potrebbe essere peggio. Entro l’anno bisogna predisporre gli strumenti per abilitare i docenti che aspettano da molti anni», sollecita anche la segretaria della Cisl Scuola, Maddalena Gissi. «Sul sostegno la situazione è disperata, perché quasi tutte le circa 14mila cattedre destinate al ruolo andranno in supplenza a precari non specializzati», aggiunge Marcello Pacifico per Anief. A questi numeri si aggiungono anche i contratti per le supplenze brevi e saltuarie che sono un numero elevato: solo per queste il Miur nell’anno in corso ha già speso circa 900 milioni.
Gaetano de Stefano
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