Scontro sul Pride, decide la Questura
Il sindaco Aliberti tira in ballo il parroco e nega l’utilizzo di piazza Vittorio Veneto. La madrina Cirinnà: «Ci sta ostacolando»
SCAFATI . A Scafati continua il braccio di ferro tra comitato organizzatore e amministrazione comunale per il percorso del Pride di domani. Palazzo Mayer vuole far terminare il corteo in piazzale Aldo Moro, mentre il movimento arcobaleno ribadisce la volontà di fermarsi in piazza Vittorio Veneto. Questa mattina è previsto un incontro chiarificatore negli uffici della Questura di Salerno per sciogliere i dubbi dell’amministrazione comunale.
Non si ferma l’arcobaleno di polemiche ad accompagnare lo “Scafati Pride”, la manifestazione contro ogni discriminazione di genere o di qualsiasi altra natura. Le parti si erano lasciate con dichiarazioni di guerra durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento, con il sindaco Pasquale Aliberti aveva detto no alla conclusione del corteo, previsto domani, in piazza Vittorio Veneto per motivi di sicurezza. Al momento la risposta forte degli organizzatori non è mancata, ribadendo la bontà delle proprie decisioni certificate anche dalla stessa Questura. Nell’ultime ore, però, dal Comune è arrivata ai responsabili dell’evento una nota a firma del responsabile ad interim della polizia locale, l’architetto Maurizio Albano, con il quale viene rifiutata, per l’ennesima volta, l’ipotesi di poter concludere dell’evento in piazza Vittorio Veneto perché, nonostante possa contenere oltre 2mila persone, esistono delle difficoltà architettoniche che necessitano di ulteriori autorizzazioni, oltre che di dichiarazioni organizzative da parte del comitato. Quindi ecco che è ritornata in auge la proposta di piazzale Aldo Moro, dove non sarà comunque permessa la presenza di oltre 1.000 persone contemporaneamente.
Questo ha mandato su tutte le furie gli organizzatori: «Questo parere sa di beffa e di evidente discriminazione istituzionale - hanno spiegato -. Un parere che ha del surreale, visto che solo pochi giorni fa il Comune ha organizzato nella stessa piazza la Notte bianca con un concerto di Sal Da Vinci, seguito da decine di migliaia di persone e con numeri di gran lunga superiori a quelli attesi per il Pride. Dopo le annunciate ordinanze su un fantomatico “decoro urbano”, ora il sindaco e la sua amministrazione comunale vogliono negare la piazza del ponte della Resistenza allo “Scafati Pride”».
Dunque, la comunità arcobaleno è sicura che dietro a questa diatriba ci sia una volontà politica precisa. «Il sindaco aveva già intimato agli organizzatori di non svolgere l’evento conclusivo in piazza Vittorio Veneto, perché ritenuto “oltraggioso” per la Chiesa madre che affaccia sulla piazza, cosa che persino il parroco ha di fatto smentito. Infatti, ha sospeso la messa del sabato sera per facilitare il regolare svolgimento dello Pride».
Sul caso è intervenuta anche l’ex senatrice Monica Cirinnà, prima firmataria della storica legge che ha istituito le unioni civili in Italia sia per le coppie omosessuali sia per quelle eterosessuali e madrina dell’evento di Scafati: «Il sindaco fa sapere che alla manifestazione dell’orgoglio Lgbtqia+ è vietata la piazza principale della città. Le ragioni sarebbero legate alla sicurezza che, però, era salva quando l'amministrazione comunale l'ha riempita, pochi giorni fa, con 40mila persone (a detta del sindaco) per la Notte bianca - ha affermato -. Il pericolo, dunque, sarebbe solo legato alle attiviste e agli attivisti attesi al Vesuvio Pride? Incredibile. Deciderà l'organizzazione come muoversi, ma se questo è un modo per mettere i bastoni tra le ruote a chi scende in piazza per rivendicare diritti e uguaglianza, il sindaco si sbaglia di grosso. Da madrina di questo pride auspico che tutto si svolga senza tensioni». (ar)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Non si ferma l’arcobaleno di polemiche ad accompagnare lo “Scafati Pride”, la manifestazione contro ogni discriminazione di genere o di qualsiasi altra natura. Le parti si erano lasciate con dichiarazioni di guerra durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento, con il sindaco Pasquale Aliberti aveva detto no alla conclusione del corteo, previsto domani, in piazza Vittorio Veneto per motivi di sicurezza. Al momento la risposta forte degli organizzatori non è mancata, ribadendo la bontà delle proprie decisioni certificate anche dalla stessa Questura. Nell’ultime ore, però, dal Comune è arrivata ai responsabili dell’evento una nota a firma del responsabile ad interim della polizia locale, l’architetto Maurizio Albano, con il quale viene rifiutata, per l’ennesima volta, l’ipotesi di poter concludere dell’evento in piazza Vittorio Veneto perché, nonostante possa contenere oltre 2mila persone, esistono delle difficoltà architettoniche che necessitano di ulteriori autorizzazioni, oltre che di dichiarazioni organizzative da parte del comitato. Quindi ecco che è ritornata in auge la proposta di piazzale Aldo Moro, dove non sarà comunque permessa la presenza di oltre 1.000 persone contemporaneamente.
Questo ha mandato su tutte le furie gli organizzatori: «Questo parere sa di beffa e di evidente discriminazione istituzionale - hanno spiegato -. Un parere che ha del surreale, visto che solo pochi giorni fa il Comune ha organizzato nella stessa piazza la Notte bianca con un concerto di Sal Da Vinci, seguito da decine di migliaia di persone e con numeri di gran lunga superiori a quelli attesi per il Pride. Dopo le annunciate ordinanze su un fantomatico “decoro urbano”, ora il sindaco e la sua amministrazione comunale vogliono negare la piazza del ponte della Resistenza allo “Scafati Pride”».
Dunque, la comunità arcobaleno è sicura che dietro a questa diatriba ci sia una volontà politica precisa. «Il sindaco aveva già intimato agli organizzatori di non svolgere l’evento conclusivo in piazza Vittorio Veneto, perché ritenuto “oltraggioso” per la Chiesa madre che affaccia sulla piazza, cosa che persino il parroco ha di fatto smentito. Infatti, ha sospeso la messa del sabato sera per facilitare il regolare svolgimento dello Pride».
Sul caso è intervenuta anche l’ex senatrice Monica Cirinnà, prima firmataria della storica legge che ha istituito le unioni civili in Italia sia per le coppie omosessuali sia per quelle eterosessuali e madrina dell’evento di Scafati: «Il sindaco fa sapere che alla manifestazione dell’orgoglio Lgbtqia+ è vietata la piazza principale della città. Le ragioni sarebbero legate alla sicurezza che, però, era salva quando l'amministrazione comunale l'ha riempita, pochi giorni fa, con 40mila persone (a detta del sindaco) per la Notte bianca - ha affermato -. Il pericolo, dunque, sarebbe solo legato alle attiviste e agli attivisti attesi al Vesuvio Pride? Incredibile. Deciderà l'organizzazione come muoversi, ma se questo è un modo per mettere i bastoni tra le ruote a chi scende in piazza per rivendicare diritti e uguaglianza, il sindaco si sbaglia di grosso. Da madrina di questo pride auspico che tutto si svolga senza tensioni». (ar)
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