Sapri, l’autopsia accusa Milito
Confermato che la moglie è stata uccisa da un colpo sparato molto da vicino
SAPRI . È stato un sol colpo di pistola alla nuca a provocare la morte istantanea di Antonietta Ciancio, la 69enne ex insegnante elementare ammazzata dal marito, il ragioniere in pensione di 75 anni Gabriele Milito, sul letto della loro abitazione nel centro di Sapri. Una conferma di quanto emerso dai primi rilievi sulla scena del crimine e dalle prime indagini quella avuta, in attesa dei risultati completi previsti tra 60 giorni, dall’autopsia effettuata sul corpo della donna nella tarda mattinata di ieri dal medico legale Adamo Maiese, incaricato dalla Procura di Lagonegro, in collaborazione con il dottor Goffredo Iannotti e con i periti balistici. L’analisi dei fori di ingresso e di uscita del proiettile calibro 7,65 ha chiarito che il colpo è stato esploso dalla Beretta, legalmente detenuta da Milito, da distanza molto ravvicinata. Elemento, quest’ultimo, che avvalora l’accusa di omicidio volontario formulata dalla Procura. Durante l’esame autoptico gli esperti sono riusciti, inoltre, a collocare temporalmente il decesso, datandolo nella prima mattinata di domenica 29 aprile; anche in questo caso una conferma di quelle che erano state le prime ipotesi investigative, già avallate dai rilievi dei carabinieri del reparto investigazioni scientifiche del comando provinciale di Salerno.
Al termine dell’autopsia il corpo di Antonietta Ciancio è stato consegnato ai familiari per i funerali, che sono stati celebrati già ieri pomeriggio a San Severino Lucano, paese di origine della donna. Il magistrato ha infatti subito dato il nulla osta per il dissequestro della salma. Milito rimane in carcere a Potenza in attesa, che il tribunale del Riesame del capoluogo lucano si pronunci sulla richiesta di arresti domiciliari, inoltrata dai difensori Damiano Brandi e Felice Lentini. Il 75enne saprese ha sempre smentito di aver voluto uccidere sua moglie, sostenendo, in entrambi gli interrogatori a cui è stato sottoposto, che il colpo è partito per errore mentre stava pulendo l’arma. Quando ha visto la donna morta, però, non ha sporto alcuna denuncia. Dopo essersi tolto il pigiama ed essersi rivestito, sarebbe uscito e rientrato più volte in casa. Gli inquirenti hanno anche ipotizzato che volesse suicidarsi, anche perché la pistola, ritrovata a poca distanza dal cadavere della moglie riverso sul letto, aveva ancora il colpo in canna. L’ex ragioniere è stato intercettato e bloccato mentre vagava per le campagne di contrada Medichetta, nel xomune di Rivello. A far scattare l’allarme sono state, nella mattina del 2 maggio, le nipoti della vittima, dopo l’ennesima telefonata a cui la zia non aveva risposto. Il cadavere è stato scoperto nel pomeriggio con l’intervento dei carabinieri di Sapri e dei vigili del fuoco del distaccamento di Policastro Bussentino.
Vito Sansone
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Al termine dell’autopsia il corpo di Antonietta Ciancio è stato consegnato ai familiari per i funerali, che sono stati celebrati già ieri pomeriggio a San Severino Lucano, paese di origine della donna. Il magistrato ha infatti subito dato il nulla osta per il dissequestro della salma. Milito rimane in carcere a Potenza in attesa, che il tribunale del Riesame del capoluogo lucano si pronunci sulla richiesta di arresti domiciliari, inoltrata dai difensori Damiano Brandi e Felice Lentini. Il 75enne saprese ha sempre smentito di aver voluto uccidere sua moglie, sostenendo, in entrambi gli interrogatori a cui è stato sottoposto, che il colpo è partito per errore mentre stava pulendo l’arma. Quando ha visto la donna morta, però, non ha sporto alcuna denuncia. Dopo essersi tolto il pigiama ed essersi rivestito, sarebbe uscito e rientrato più volte in casa. Gli inquirenti hanno anche ipotizzato che volesse suicidarsi, anche perché la pistola, ritrovata a poca distanza dal cadavere della moglie riverso sul letto, aveva ancora il colpo in canna. L’ex ragioniere è stato intercettato e bloccato mentre vagava per le campagne di contrada Medichetta, nel xomune di Rivello. A far scattare l’allarme sono state, nella mattina del 2 maggio, le nipoti della vittima, dopo l’ennesima telefonata a cui la zia non aveva risposto. Il cadavere è stato scoperto nel pomeriggio con l’intervento dei carabinieri di Sapri e dei vigili del fuoco del distaccamento di Policastro Bussentino.
Vito Sansone
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