EFFETTO ECOBONUS
Salerno, esplode la “bicimania” ma le piste non ci sono
Mountain-bike ed elettriche, boom di acquisti. Gli esercenti: «Tutto esaurito» Eppure in città mancano gli spazi dedicati.
SALERNO - Riuscire a comprare una bici elettrica oppure una mountain- bike di buon livello, a Salerno, è diventata un’ impresa impossibile. Sono questi i modelli su due ruote che, più di altri, i cittadini stanno acquistando dopo essersi riscoperti amanti della pedalata. Al di là della crescita di una sempre maggiore consapevolezza ambientalista e dello sviluppo di modelli di bici che possono affrontare anche città con ripide salite, è stata l’emergenza Covid a spingere tanti salernitani alla ricerca di un mezzo alternativo ai bus e all’auto per spostarsi. Unitamente alle belle giornate d’estate.
L’effetto ecobonus. «In quest’ultimo mese, soprattutto grazie al contributo messo a disposizione dal Governo - spiega Diego Romano, titolare di “Tutti bici” abbiamo triplicato le vendite e le aziende stanno esaurendo le scorte che avevano nei magazzini. Restano le biciclette di fascia media, come le city bike , ma le altre sono andate a ruba. Se qualcuno entrasse ora e mi chiedesse una bicicletta elettrica, non la potrei vendere subito». Per ottenere il bonus per l’acquisto messo a disposizione dal Governo sono previste due fasi: la prima contempla la registrazione dell’acquisto. Successivamente l’acquirente o il venditore potranno chiedere il rimborso di parte della spesa. «Finora stiamo emettendo fatturazione e attendiamo l’evoluzione delle procedure anche se il dubbio è che i tempi non saranno affatto rapidi. Per noi, comunque non ci sono grossi problemi perché la vendita è effettuata, anche se, considerando che da 700mila richieste di bonus ne arriveranno un milione, difficilmente ci saranno i fondi per tutti i richiedenti ». Meno ottimista, invece, Ines Ugolino, sorella del titolare dello storico negozio di Torrione. «C’è stata - chiarisce - una corsa all’acquisto ma resta grandissima confusione: non si sa se ci sarà un click day o come si potrà fare. Il risultato è che questo affannarsi a comprare ci sta portando a dover far attendere tempi assurdi, anche fino a ottobre e, intanto le aziende non riescono a far fronte alla domanda». In realtà, questo boom di acquisti, dal punto di vista della Ugolino, «dipende dalla concentrazione in un unico periodo di tutte le richieste, e la filiera è stata del tutto ferma per oltre due mesi».
Ciclisti senza ciclabile. Se i salernitani sono sempre più determinati a spostarsi a colpi di pedali, in città non esiste una pista ciclabile che possa definirsi tale. «A Salerno - precisa Cinzia Casale che a Salerno la ciclabile è praticamente inesistente. E, ora che il traffico delle auto è aumentato, perché chi si spostava con i mezzi pubblici non lo fa più, i ciclisti sono ancora più esposti ai pericoli». La signora ha due figli adolescenti, «un età in cui si è anche meno prudenti, quindi sono preoccupata quando so che si spostano in bicicletta». E pure Federico Ritonnaro ritiene che «pedalare su strada, in città, è più pericoloso». Con i Lions Host di Salerno, Ritonnaro progetta soluzioni di mobilità alternativa. L’assessore alla Mobilità, Domenico De Maio, assicura sui lavori per il prolungamento e la messa in sicurezza dei chilometri (pochi) di ciclabile che esiste. E l’amministrazione sta lavorando anche su un progetto, presentato dalla Fiab, che prevede la realizzazione di una bike lane , una corsia per le bici, con l’utilizzo di dispositivi di sicurezza modulare che delimitano e restringano anche provvisoriamente le carreggiate stradali, mettendo in sicurezza i ciclisti urbani soprattutto coloro che non utilizzano la bicicletta quotidianamente, proprio perché preoccupati per la propria incolumità. Inoltre, la Federazione propone di realizzare questi interventi partendo, prioritariamente, dai circuiti che sono già ciclabili: quello del mare (tutto il Lungomare), dell’Irno e della zona orientale. Intanto mancano anche le rastrelliere dove poter lasciare le biciclette senza preoccuparsi di eventuali furti.
Cultura e bicicletta. E proprio per combinare l’amore per le due ruote e la necessità di portar avanti il progetto di rivoluzione culturale sui pedali che il circolo “Marea” con Legambiente e la Fiab hanno aperto una ciclofficina culturale. «Da noi - spiega Giuseppe Criscito, presidente del circolo Arci - è possibile venire dal giovedì al sabato per usufruire di una sala attrezzi per la manutenzione delle biciclette; invece ogni venerdì di luglio si potranno imparare anche delle nozioni base. Vogliamo far crescere la cultura sostenibile».
Eleonora Tedesco