PRISON BREAK

Salerno, droga e telefoni in cella: altri 3 “infedeli”

Le rivelazioni di due detenuti alla Dda chiamano in causa le guardie carcerarie

SALERNO - Ingenti forniture di droga e decine di telefoni potevano entrare in carcere solo grazie all’abilità dei familiari dei detenuti nel nasconderli o nel lanciarli oltre il recito del penitenziario di Salerno? Sembra proprio di no, almeno dal racconto fatto agli inquirenti da due detenuti della casa circondariale di Fuorni. Emergono sempre più particolari inquietanti dall’inchiesta della Dda, affidata agli agenti della Squadra Mobile di Salerno e del Nic della polizia penitenziaria, sui traffici illeciti all’interno della casa circondariale praticamente “controllata” da tre gang, quella capeggiata dal nocerino Michele Cuomo e dal napoletano Demetrio Sartori, vicino al clan Mazzarella, e quella dell’Oplontino Luigi Albergatore.

Salvatore De Napoli

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