RISCHIO IDROGEOLOGICO
«Salerno area critica, ora più interventi»
Giulivo, capo della Protezione civile regionale, pungola i Comuni: «I soldi per le manutenzioni ci sono, mancano i progetti»
SALERNO - «Va realizzato un costante monitoraggio delle aree a rischio: ci sono i soldi per fare le opere di mitigazione e manutenzione, basta presentare i progetti. E se non si hanno professionisti nei propri staff, si possono dare incarichi all’esterno». Italo Giulivo , responsabile della Protezione Civile in Campania, sgombra il campo da molte giustificazioni che i cittadini si sentono ripetere di fronte ad un territorio non manutenuto, che fa risalire il campo sempre alla mancanza di fondi. Ospite dell’Ordine degli Ingegneri di Salerno per un incontro organizzato dal presidente Raffaele Tarateta , ha risposto alle domande anche sulle emergenze idrogeologiche in generale e in particolare in provincia di Salerno.
Direttore Giulivo, qual è la situazione delle emergenze idrogeologiche in provincia di Salerno?
Tutto il territorio è monitorato, in particolare le aree più critiche, come ad esempio la Costiera amalfitana e anche parte di Salerno, città che rientra in questo ambito geomorfologico per buona parte, anche perché molte di queste sono densamente urbanizzate. Ogni volta che emaniamo un avviso di allerta meteo, vorrei ricordare che i “colori” tengono conto dell’impatto al suolo delle precipitazioni e non solo della previsione di che tempo farà in sé. C’è un problema di effettuare previsioni in aree più ristrette e soprattutto che vadano al di là delle 96 ore. Occorrerebbero supercalcolatori e modelli per avere previsioni più particolareggiate.
In attesa di queste possibilità maggiori, cosa bisogna fare?
Ogni comune ha un piano di Protezione civile comunale, nel quale devono essere segnati i punti critici che vanno monitorati durante e aggiornati dopo ogni evento, aggiungendo nuove elementi criticità. Il punto critico può essere un tombino, una fogna, un incrocio stradale, un ponte: su questi elementi bisogna programmare manutenzioni e opere di mitigazione del rischio. Per renderci conto, già con una pioggia di 50 millimetri in un giorno, in molte aree del Paese vanno in difficoltà. Ma, ovviamente, bisogna fare manutenzione del territorio, continua e costante, aggiornare i piani di protezione civile comunali e realizzare opere di mitigazione del rischio a protezione di abitati e infrastrutture.
Fare manutenzione è importante, ma i comuni, anche nel Salernitano, ripetono all’infinito che non ci sono soldi, non hanno le professionalità per progettare le opere, è difficile realizzare perché occorrono diversi pareri di Enti…
È bene cominciare a dire che i soldi per fare la manutenzione straordinaria e ordinaria del territorio ci sono. In passato le manutenzioni non erano ammissibili per finanziamenti con fondi strutturali o di altro genere, ora il problema è superato per cui per ogni intervento che costituisce una messa in sicurezza del territorio, si possono ottenere soldi al di là di quelli che vengono appostati nel bilancio del singolo ente. Ma occorrono progetti maturi per essere finanziati. Come Protezione civile non in generale continuiamo a riscontrare la mancata manutenzione ordinaria che poi si trasforma in mancata manutenzione straordinaria e poi in emergenza. Per le opere di mitigazione occorrono più autorizzazioni, ma per le manutenzioni di solito si tratta di una perizia, con progetti con poche voci e percorsi accelerati anche per acquisire i pareri di lavori. Se non si hanno tecnici per realizzarli, ci si può affidare ad un professionista esterno. Insomma, si debbono realizzare e si possono realizzare questi interventi fondamentali. E per tempo.
Se è così facile, perché molte opere di manutenzione non si realizzano?
In generale manca una cultura della manutenzione e poi è facile tagliare nastri per opere nuove e si è meno propensi alla manutenzione che rimane la vera principale opera pubblica strategiche e strutturale da mettere in campo.
L’Associazione nazione delle bonifiche propone un consorzio di bonifica per Salerno e la Costiera amalfitana…
Si tratta di una scelta politica, avere un ente, qualsiasi sia, un Consorzio, una comunità montana che si occupi di affrontare le criticità idrogeologiche in queste aree può essere importante.
Avete un monitoraggio sulla Costiera amalfitana e Salerno città?
La Costiera amalfitana e parte di Salerno sono area critiche e da anni per la conformazione geologica, con impluvi in forte pendenza, aree coperti dai materiali provenienti dal Vesuvio e velocissimi tempi di trasporto a valle di importanti quantità di detriti che vanno poi a impattare con quello che è la rete dei tratti tombati. Aree che necessitano non solo di monitoraggio costante, ma anche opere di manutenzione ordinaria e straordinaria e mitigazione del rischio. Bisogna fare questi interventi e per tempo.
Salvatore De Napoli