IL RICORDO

Ritorto, la politica e l’uomo: un esempio per i giovani

Quarant’anni fa moriva in un incidente stradale l’assessore regionale all’Industria e all’Artigianato, Gerardo Ritorto. L’Amministrazione comunale di Polla, paese dove era nato e viveva, ha organizzato per oggi una manifestazione nell’Auditorium della scuola media. Ospitiamo un ricordo dell’uomo e del politico del consigliere regionale Tommaso Pellegrino.

Il mio non può essere un ricordo dell’assessore regionale, professor Gerardo Ritorto, in quanto, per questioni anagrafiche, non mi fu possibile conoscerlo. Le voci, però, di apprezzamento filtrate in famiglia e soprattutto da parte di mio padre, che ben ne conosceva le qualità politiche e ne stimava l’azione e i modi di operare, hanno fatto sì che io potessi crearmi un’immagine concreta dell’Uomo e del Politico, che, a quarant’anni di distanza dalla sua morte, ancora può essere di esempio e di stimolo ai giovani che intendono intraprendere l’attività politica.

Un ricordo, però, ancora mi balena nella mente, nonostante non avessi ancora compiuto 10 anni. Era la metà di maggio del 1982, quando con i miei genitori decidemmo di trascorrere il fine settimana in una località di mare. Ci mettemmo in viaggio e, soprattutto per me e per mio fratello più piccolo di me, era un momento di allegria e di euforia, quando una radio locale diffuse la notizia della morte dell’assessore regionale Ritorto avvenuta in un tragico incidente stradale.

Ricordo bene come mio padre rimase incredulo e sull’euforia che ci stava accompagnando durante quella luminosa giornata di maggio calò il gelo e fu nostro compagno fino a quando raggiungemmo la meta del nostro viaggio.

Nei giorni successivi si parlò molto di lui, dell’uomo che, col suo fare improntato alla bonomia, aveva ampliato la cerchia degli amici, di cui sapeva condividere ansie e preoccupazioni. Si ricordò la sua lungimirante azione politica, che iniziò in giovane età, quando in seno al Consiglio Comunale di Polla, suo paese natale, riuscì ad imporsi all’attenzione dei suoi concittadini con intenzioni e proposte innovative, tra le quali l’idea della “Città del Vallo”. Un po’ alla volta, poi ebbe la pazienza di allineare i mattoni per edificare il futuro ed ampliare il consenso in ambito territoriale e provinciale sì da risultare eletto consigliere regionale con una marea di preferenze.

Lo si ricordò per la sua presenza e per la sua attenzione in quei momenti più qualificanti della sua giornaliera attività politica. Sempre al posto giusto, impegnato a combattere per cause giuste. La sua forte volontà di combattere e di non cedere mai a volte lo fece andare anche “sopra le righe”, perché spesso, data la sua giovane età, obbedì all’istinto. Peccato che la vita fu spezzata all’età di 45 anni, quando in ciascuno di noi comincia a prevalere il raziocinio. Avrebbe sicuramente percorso sentieri più alti e conseguito risultati sempre più prestigiosi.

Spero che non sia stato vano il tentativo di ricostruire l’immagine esatta e concreta del politico, della cui visione condivido molte idee e, soprattutto, quella della politica, che va interpretata come arte nobile, in quanto è diretta a determinare le sorti dei popoli. Essa può essere ancora credibile se è esercitata con il dovuto impegno e senza improvvisazioni, ma con la tenacia di chi sa di dover affrontare sacrifici quotidiani e mettersi alla completa disponibilità della gente e, anche in momenti di smarrimento e di difficoltà, dare un filo di speranza a chi pensa di averla persa e considerazione a chi non crede più a nulla.

Non bastano solo cuore e passione per raggiungere traguardi impensabili, ma occorrono anche le dovute competenze, che si maturano nel tempo attraverso un percorso di esperienze lunghe e faticose. Di tutto questo penso che il professor Ritorto sia stato l’antesignano e la dimostrazione ne è che, a 40 anni dalla sua scomparsa, il ricordo della sua azione politica fa ancora palpitare i cuori della gente.