in carcere

Pestaggio al figlio del boss Parlato ferito da Delle Chiaie

SARNO. C’è anche la ricostruzione di un pestaggio in carcere nelle carte dell’inchiesta sul clan Serino e il voto di scambio. Un’aggressione che vide soccombere il figlio del boss Luigi Parlato in un’...

SARNO. C’è anche la ricostruzione di un pestaggio in carcere nelle carte dell’inchiesta sul clan Serino e il voto di scambio. Un’aggressione che vide soccombere il figlio del boss Luigi Parlato in un’aggressione organizzata dal salernitano Raffaele Delle Chiaie, che in cella sta scontando la condanna per l’omicidio del 21enne Raffaele Cesarano di Pompei, assassinato nell’agosto del 2007 a Vietri sul Mare dopo una lite iniziata in discoteca. È il 12 settembre del 2013 quando le microspie collocate nella sala colloqui del carcere di Padova registrano il dialogo tra il boss Aniello Serino e i familiari. È lui ha confidare che «o figlio dò... o’ Parlato... lo hanno portato sopra, lo hanno portato all’ospedale lo hanno mandato». Tutto sarebbe nato perché parlato avrebbe alzato le mani prima su un detenuto anziano e poi su Delle Chiaie e un altro salernitano, che poi hanno reagito. «Picchiò un vecchio, picchio a quel ragazzo Raffaele di Salerno – spiega ’o popeQuel Raffaele, quello che veniva la famiglia con te, un altro ragazzo di Salerno e un altro hanno preso (...) della tavola e lo hanno mandato sopra...». Secondo la ricostruzione di Aniello Serino, Parlato «voleva fare il guappo nella sezione dove stava lui», ma aveva finito per soccombere: «Lo hanno mandato sopra, mò lo hanno portato in ospedale, non capiva niente più, lo hanno scassato bene». E ancora: «... Ma quello è una bestia, sto ragazzo è nu figlio di puttana. Eh... picchio i ragazzi, poi si sono uniti i ragazzi».

Dalla conversazione traspare l’antica rivalità tra il sodalizio dei Serino e quello dei Parlato, una faida nata negli anni Ottanta e che secondo gli investigatori stava riemergendo adesso per il controllo dei videpoker nei bar. È intercettando il gruppo dei Parlato che gli inquirenti scoprono che l’affare delle “macchinette” interessa anche ai Serino, e avviano le indagini che porteranno agli arresti. (c.d.m.)

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