Letame nei campi, operazione autorizzata
Nessuna soluzione a Serroni Alto contro l’invasione di mosche. Francese: «L’azienda è in regola»
Invasione di mosche a Serroni Alto, la protesta si radicalizza. Parte la raccolta firme che conta già oltre cento adesioni. I cittadini del rione periferico di Battipaglia si mobilitano per contrastare un fenomeno diventato «insostenibile» come spiegano quattro residenti, Tiziana Chiapparone, Annalisa Panico, Paola Clarizia e Mimmo Iuzzolino, che hanno messo in piedi la raccolta firme. «Viviamo questa situazione dall’aprile 2018 – spiegano gli abitanti del quartiere -. Prima smistavano il letame solo in un pezzetto di terreno, adesso lo stesso proprietario ne ha fittato un altro molto più grosso. E gli sversamenti sono continui: la domenica, di notte, nei giorni festivi. Sempre». Un atto che, stando a quanto riferiscono dal Comune, sembrerebbe legittimo. «L’azienda in questione – dice la sindaca Cecilia Francese, che conserva la delega alla Sicurezza – dispone delle autorizzazioni necessarie per lo spandimento dei liquami. Abbiamo ricevuto gli esposti e le segnalazioni dei cittadini, proveremo a sollecitare l’Asl per effettuare i dovuti controlli».
Anche dal comando dei vigili urbani ribadiscono che la situazione è sotto controllo. Nessun illecito commesso. I cittadini se ne facciano una ragione: «I controlli non spettano a noi – spiega il comandante Gerardo Iuliano – ma all’Asl. L’azienda sanitaria deve accertare il corretto funzionamento del sistema di stoccaggio del digestato e la corretta tenuta del registro per lo spandimento dei liquami. Nonostante ciò, rimane la costante attenzione da parte nostra, per quel che ci concerne, sulla questione che riguarda i cittadini di via Serroni».
Due anni di lotte con gli insetti che invadono le case. «A volte ce ne ritroviamo in casa interi sciami – spiegano i quattro cittadini -. Viviamo col terrore di aprire le finestre e in condizioni igieniche precarie. Abbiamo più volte invitato il proprietario a cercare una soluzione ma ci ha sempre risposto che era tutto in regola. Non è proprio così, perché non puoi caricare tutto quel letame sul trattore senza lavorarlo».
A corredo della raccolta firme, i cittadini hanno preparato una raccolta di foto e video molto eloquente: le abitazioni di decine e decine di residenti invase dagli insetti in ogni angolo. E, infine, il dubbio che oltre al concime vengano sversati anche liquami. «Li abbiamo visti con le cisterne – concludono i residenti – e sappiamo bene che lì dentro ci vanno liquami che potrebbero anche inquinare le falde acquifere».
Lo stesso problema si registra a Eboli in località Grataglie. Dopo 10 anni di protesta dei residenti, nulla è cambiato.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Anche dal comando dei vigili urbani ribadiscono che la situazione è sotto controllo. Nessun illecito commesso. I cittadini se ne facciano una ragione: «I controlli non spettano a noi – spiega il comandante Gerardo Iuliano – ma all’Asl. L’azienda sanitaria deve accertare il corretto funzionamento del sistema di stoccaggio del digestato e la corretta tenuta del registro per lo spandimento dei liquami. Nonostante ciò, rimane la costante attenzione da parte nostra, per quel che ci concerne, sulla questione che riguarda i cittadini di via Serroni».
Due anni di lotte con gli insetti che invadono le case. «A volte ce ne ritroviamo in casa interi sciami – spiegano i quattro cittadini -. Viviamo col terrore di aprire le finestre e in condizioni igieniche precarie. Abbiamo più volte invitato il proprietario a cercare una soluzione ma ci ha sempre risposto che era tutto in regola. Non è proprio così, perché non puoi caricare tutto quel letame sul trattore senza lavorarlo».
A corredo della raccolta firme, i cittadini hanno preparato una raccolta di foto e video molto eloquente: le abitazioni di decine e decine di residenti invase dagli insetti in ogni angolo. E, infine, il dubbio che oltre al concime vengano sversati anche liquami. «Li abbiamo visti con le cisterne – concludono i residenti – e sappiamo bene che lì dentro ci vanno liquami che potrebbero anche inquinare le falde acquifere».
Lo stesso problema si registra a Eboli in località Grataglie. Dopo 10 anni di protesta dei residenti, nulla è cambiato.
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