L’appello del vescovo «Credete nei vaccini»
Il monito di monsignor Giudice: «La crisi non fa avere fiducia nella scienza» Affondo a piromani e giovani violenti: «Ci stiamo distruggendo, ora basta»
NOCERA SUPERIORE. «Le omelie devono essere brevi e andare dirette al cuore». La missione è riuscita. Perché le parole di monsignor Giuseppe Giudice, vescovo della Diocesi di Nocera-Sarno, restano pure nella mente. La guida della Curia dell’Agro Nocerino non le manda a dire: di buon ora, poco prima della sei di ieri mattina, nella Basilica di Santa Maria Materdomini di Nocera Superiore ha mandato stoccate, durissime, a chi fa finta che l’emergenza Covid sia finita. A chi, appiccando incendi, sta martoriando il nostro territorio.
L’omelia della messa celebrata a conclusione della novena dell’Assunta mostra il profondo, profondissimo radicamento con la realtà che lo circonda di monsignor Giudice, capace di spogliarsi dei panni di guida della chiesa e raccontare, chiaramente e senza giri di parole, ciò che sta accadendo intorno a noi. Perché il virus avanza ancora, fa molta paura. Così come gli incendi aumentano e devastano tutto. E anche un uomo di chiesa, dunque, scende in campo per far capire che l’emergenza - anzi le emergenze - sono tutt’altro che finite. «Maria ha il compito di farci ritrovare la fede, noi chiediamo a lei di essere consolati, di essere aiutati a superare il peccato», la premessa di Giudice prima di entrare nel succo del discorso sul momento vissuto dall’umanità. «Le mie parole vogliono essere un monito forte, quasi una sveglia: dobbiamo riprenderci la vita, le cose vere e semplici, la fede. Stiamo distruggendo il mondo e ci stiamo distruggendo», racconta il vescovo nocerino. «Dico questo non per impaurirvi o gettare discredito sulla nostra vita. Ma per me vescovo è una sofferenza enorme celebrare e far finta che tutt’attorno vada bene: in tanti continuano a soffrire negli ospedali e casa, restano tanti lutti».
Il collegamento con il “mostro invisibile” che ormai da un anno e mezzo sta piegando le gambe al mondo è inevitabile. Nel suo «pellegrinaggio del cuore», dunque, Giudice fa un analisi molto lucida di cosa sta accadendo sul nostro territorio e, più in generale, in tutt’Italia. «Non siamo ancora fuori dalla pandemia, invitiamo chi non l’ha ancora fatto a vaccinarsi», l’appello - a mo’ di medico - del vescovo della Diocesi di Nocera-Sarno. Che spiega anche le sue sensazioni sul perché tante persone abbiano deciso di non ricevere i farmaci in grado di lenire gli effetti più gravi dell’infezione da Covid: «Siamo in un momento di turbamento in cui non solo è stata messa da parte la fede in Dio, ma anche la fede nella scienza. Non vogliono credere più neanche nella medicina». Da questa considerazione, dunque, parte l’appello al cuore di monsignor Giudice che s’allarga anche alla piaga degli incendi che stanno facendo sentire anche i loro effetti in tutto il territorio dell’Agro: «Non si può andare avanti così - ha concluso Giudice - non si può andare avanti con criminali che continuano a distruggere e bruciare il nostro territorio. Non si può andare avanti con giovani che vanno qua e la e dimenticano di far visita alla Madonna, abbandonandosi ad alcol, droga, accoltellando i coetanei. Tutto ciò è una piaga nel cuore di chi crede. Si diventi più intelligenti, attenti e prudenti - la richiesta del vescovo -. Solo allora e in questo modo avremo venerato davvero la Madonna».
(ale.mos.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
L’omelia della messa celebrata a conclusione della novena dell’Assunta mostra il profondo, profondissimo radicamento con la realtà che lo circonda di monsignor Giudice, capace di spogliarsi dei panni di guida della chiesa e raccontare, chiaramente e senza giri di parole, ciò che sta accadendo intorno a noi. Perché il virus avanza ancora, fa molta paura. Così come gli incendi aumentano e devastano tutto. E anche un uomo di chiesa, dunque, scende in campo per far capire che l’emergenza - anzi le emergenze - sono tutt’altro che finite. «Maria ha il compito di farci ritrovare la fede, noi chiediamo a lei di essere consolati, di essere aiutati a superare il peccato», la premessa di Giudice prima di entrare nel succo del discorso sul momento vissuto dall’umanità. «Le mie parole vogliono essere un monito forte, quasi una sveglia: dobbiamo riprenderci la vita, le cose vere e semplici, la fede. Stiamo distruggendo il mondo e ci stiamo distruggendo», racconta il vescovo nocerino. «Dico questo non per impaurirvi o gettare discredito sulla nostra vita. Ma per me vescovo è una sofferenza enorme celebrare e far finta che tutt’attorno vada bene: in tanti continuano a soffrire negli ospedali e casa, restano tanti lutti».
Il collegamento con il “mostro invisibile” che ormai da un anno e mezzo sta piegando le gambe al mondo è inevitabile. Nel suo «pellegrinaggio del cuore», dunque, Giudice fa un analisi molto lucida di cosa sta accadendo sul nostro territorio e, più in generale, in tutt’Italia. «Non siamo ancora fuori dalla pandemia, invitiamo chi non l’ha ancora fatto a vaccinarsi», l’appello - a mo’ di medico - del vescovo della Diocesi di Nocera-Sarno. Che spiega anche le sue sensazioni sul perché tante persone abbiano deciso di non ricevere i farmaci in grado di lenire gli effetti più gravi dell’infezione da Covid: «Siamo in un momento di turbamento in cui non solo è stata messa da parte la fede in Dio, ma anche la fede nella scienza. Non vogliono credere più neanche nella medicina». Da questa considerazione, dunque, parte l’appello al cuore di monsignor Giudice che s’allarga anche alla piaga degli incendi che stanno facendo sentire anche i loro effetti in tutto il territorio dell’Agro: «Non si può andare avanti così - ha concluso Giudice - non si può andare avanti con criminali che continuano a distruggere e bruciare il nostro territorio. Non si può andare avanti con giovani che vanno qua e la e dimenticano di far visita alla Madonna, abbandonandosi ad alcol, droga, accoltellando i coetanei. Tutto ciò è una piaga nel cuore di chi crede. Si diventi più intelligenti, attenti e prudenti - la richiesta del vescovo -. Solo allora e in questo modo avremo venerato davvero la Madonna».
(ale.mos.)
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