SOS IMPIANTI SPORTIVI
Incubo legionella, l’impasse del Comune
L’Ente finisce nel mirino e avvia i primi controlli: «Un evento straordinario». Attesa per lo screening degli atleti della Rari
SALERNO - «Si è trattato di un evento straordinario e imprevedibile. Ora l’amministrazione effettuerà i dovuti controlli per rassicurare tutti». Rino Avella è appena uscito dalla stanza del sindaco Vincenzo Napoli quando prova a fare chiarezza sulle contaminazioni registrate alla piscina Vitale e sull’incubo legionella riscontrata - insieme a una forte carica batterica negli spogliatoi - nelle docce dell’impianto sportivo di Torrione. Il consigliere socialista e presidente della Commissione Sport, dunque, già ieri mattina ha incontrato il primo cittadino per disquisire della vicenda e chiedere nuovamente un incontro formale per parlare dei problemi degli impianti sportivi.
Il summit è rinviato ai prossimi giorni. Ora c’è da affrontare la vicenda legionella. Che, in ogni caso, il Comune sembra aver preso “a cuor leggero” rispetto alle preoccupazioni dei tantissimi utenti della piscina ai piedi del Forte La Carnale che, anche ieri, è rimasta sbarrata mentre in mattinata c’è stato l’ennesimo sopralluogo dei tecnici incaricati per effettuare le verifiche del caso. “L’evento straordinario” ripetuto da più parti non sembra il modo per rasserenare gli animi e giustificare quanto accaduto. Anzi. Avella, nel corso del confronto con il sindaco, aveva chiesto una presa di posizione ufficiale da parte del Comune di Salerno, una nota dove dettagliare quanto accaduto e rasserenare gli animi. Niente di tutto questo.
E, dunque, le preoccupazioni continuano. Tanto che, così come già annunciato, ieri mattina sono iniziati i test da parte degli atleti della Rari Nantes Salerno. Una 60ina di tesserati della storica società pallanuotistica si sono recati di buon ora presso il centro medico convenzionato con la società per effettuare i test su possibili contagi. I risultati, però, si avranno soltanto nelle prossime ore: gli esiti potranno scongiurare ogni incubo di contaminazione, per la verità già allontanati dagli esperti che hanno evidenziato come i sintomi della legionella dovevano essere già riscontrabili.
Ma, intanto, la vicenda continua a far discutere a Palazzo di Città. Il coordinatore cittadino di Europa Verde (e professionista del settore della depurazione delle acque), Raffaele Di Noia , che punta il dito contro la gestione superficiale dell’impianto sportivo: «Con la legionellosi non si scherza. Fortunatamente i casi riscontrati hanno mostrato solo sintomi lievi e qualche disagio, ma ricordiamo che con tale batterio il rischio è elevato. Salerno ha dato un ennesimo cattivo biglietto da visita riguardo la gestione di strutture sportive. Ci preoccupa, e non poco, il fatto che nella nostra città non si riesca nemmeno a fare una nuotata o un allenamento senza il rischio di sentirsi male, all’improvviso. L’amministrazione comunale ha il dovere, insieme all’Arpac, di venire a capo della questione e capire se vi siano casi di malagestione e perché le famiglie salernitane abbiano rischiato d’incappare in guai seri per la propria salute. La domanda è: dobbiamo aspettare sempre il morto prima di attivarsi e pretendere un servizio degno di tal nome?».
(al.mo.)