A TORRIONE

Incubo amianto, altre verifiche e veleni

Nuovi rilievi dell’Arpac nell’area dell’ex Sacro Cuore a Torrione. L’affondo dei residenti: «I consiglieri sono scomparsi...»

SALERNO - Eseguite ieri mattina le nuove verifiche dell’Arpac nei pressi del cantiere dell’ex istituto Sacro Cuore a Torrione, sequestrato giovedì mattina per la sospetta presenza di amianto. I tecnici dell’agenzia regionale hanno effettuato rilievi ambientali sia in via Volontari della Libertà che nei pressi della scuola elementare “Matteo Mari”, distante pochi metri dall’area della demolizione. Di qui la forte preoccupazione da parte dei genitori degli oltre mille alunni dell’istituto che si somma a quella dei residenti della zona.

I risultati delle analisi sollecitate anche dal sindaco Vincenzo Napoli saranno pronte a breve anche se con le intense piogge degli ultimi giorni e il forte vento non sarà facile riscontrare la presenza di amianto nell’aria o negli alberi che sono stati tagliati nelle ultime ore. Del resto i detriti provenienti dalla demolizione dell’edificio dell’ex Sacro Cuore sono coperti da teloni e conseguentemente la dispersione di elementi contenenti fibre di amianto, qualora esistano, in questo momento è fortemente limitata: delle nuvole di polvere causate dalla demolizione del fabbricato rischia di rimanere ben poco.

La presenza di amianto, invece, potrebbe emergere dalle analisi effettuate dall’Arpac al momento del sequestro, quando sarebbero stati trovati materiali realizzati con la temuta fibra che hanno portato al sequestro dell’area d’intesa anche con l'Unità operativa di prevenzione collettiva della Asl Salerno. La polizia municipale è in attesa anche del dissequestro temporaneo del cantiere, giusto il tempo di far posizionare ancor meglio i teloni, alcuni spostati dal forte vento. Il capitano Mario Elia , comandante del nucleo decoro urbano e polizia ambientale che ha proceduto al sequestro, ne attende la convalida che potrebbe arrivare nelle prossime ore da parte dell’autorità giudiziaria. Alla Procura è stata inviata una notevole documentazione relativa alle autorizzazioni del cantiere e ai piani di intervento che l’impresa aveva previsto per l’abbattimento della vecchia scuola paritaria e la costruzione di appartamenti privati.

La preoccupazione nel quartiere e tra i genitori dei piccoli studenti è notevole, anche se quando è stata demolito l’edificio e si alzavano le nuvole di polvere, nessuno per giorni e giorni ha segnalato nulla al Comune, fino a quando un cittadino ha sottoscritto un esposto ai caschi bianchi che sono prontamente intervenuti. Gli agenti della polizia municipale hanno identificato anche tutte le persone che sono proprietarie del suolo o hanno interesse nella gestione del cantiere, per valutarne, eventuali profili di responsabilità.

Ieri pomeriggio, intanto, al circolo De Nicola si è tenuta la riunione del comitato spontaneo di residenti del quartiere Torrione. «Attendiamo i risultati dell’Arpac prima di muoverci ma abbiamo deciso si chiedere con un’urgenza all’Asl un monitoraggio della salute dei cittadini», la premessa della nota in cui sono stati sviscerati i dettagli dell’incontro. «Ci riserviamo di incaricare un consulente e, soprattutto, di coinvolgere l’Osservatorio nazionale amianto. Allo stato degli atti siamo in un limbo, nel caso venga trovato amianto o altri elementi nocivi e nel caso ci sarà un’indagine, faremo la nostra parte. Ora chiediamo trasparenza, ci interessa la salute dei bambini, degli anziani e dei residenti del quartiere». Il portavoce Alfonso Angrisani , poi, ha rincarato la dose: «Apprezziamo la nota all’Asl e all’Arpac del sindaco ma, personalmente, mi sorprende il silenzio di alcuni consiglieri comunali della zona, assidui frequentatori del quartiere durante le scadenze elettorali, spariti senza neanche una parola di conforto e sostegno».

Salvatore De Napoli