L'ALLARME RIFIUTI
I sindaci: «Diteci cosa avete sotterrato»
Il sindaco di Serre Cornetta ha allertato tutte le autorità (Noe, Asl e Arpa) affinché sia esaminato il sottosuolo dopo le risultanze dell'inchiesta "Rompiballe"
Tre sindaci sull’orlo di una crisi di nervi. Serre, Postiglione e Campagna sulle barricate dopo l’inchiesta "Rompiballe" che ha portato all’arresto di alti funzionari del commissariato per l’emergenza rifiuti, Regione Campania e Protezione civile. Venticinquefermi e numerosi provvedimenti giudiziari nei confronti di chi ha deciso di aprire discariche nella Valle del Sele, e di chi ha gestito gli impianti. Palmiro Cornetta, sindaco di Serre, ieri ha convocato una conferenza stampa per rispondere a Napolitano.
Il presidente della Repubblica aveva richiamato i cittadini al senso di responsabilità. Il medico alla guida per la seconda volta della città arroccata sugli Alburni non accetta la "lezione": «Noi lo siamo stati, tant’è vero che l’unica discarica funzionante è la nostra». Poche battute e la discussione inizia a girare sulle intercettazioni: «Voglio prima leggere il fascicolo della Procura di Napoli. Una cosa è certa: nessun allargamento di Macchia Soprana, non ce ne sono i presupposti. Voglio sapere anche cosa hanno scaricato. Naturalmente Valle della Masseria è inviolabile».Per questoPalmiro Cornetta ha chiesto l’intervento dell’Asl Sa2, dell’Arpac e dei carabinieri dei Noe per controllare l’impianto che fino ad oggi ha ingoiato quasi 600mila tonnellate di "monnezza". Bertolaso nelle intercettazioni telefoniche nel maggio 2007 sospira al telefono con la sua vice Marta De Gennaro: «Voglio sputtanare i tecnici del ministero» riferendosi chiaramente al veto posto dal ministro Alfonso Pecoraro Scanio su Valle della Masseria.
Cornetta non reagisce, sapendo che in queste ore ha importanti carte da spendere per salvare la città: «Per ora non parlo, come interloquiamo con queste persone?» spiega.
E là, a pochi metri, Mario Pepe sindaco di Postiglione alza la voce. La discarica di Macchia Soprana è al confinetraSerre e la sua città. Nel caso di un ampliamento siviolerebbero i confini: «Voglio un incontro con il sottosegretario Bertolaso - incalza - dopo le notizie trapelate su un probabile ampliamento del sito. Credo che sia doveroso - continua - un chiarimento nell’esclusivo interesse della comunità da me amministrata».
Chi ha già una discarica sul proprio territorio, invece, è Biagio Luongo, sindaco di Campagna. Basso dell’Olmo ormai è chiusa e l’impianto è una piccola montagna verde ai bordi dell’autostrada. Una sorella di Macchia Soprana, che dista dall’impianto di Serre pochi chilometri. Tra loro solo il fiume Sele. L’impianto ha chiuso più di due anni fa, ma le ultime novità non soprendono Luongo. Tra l’altro iprovvedimenti dell’inchiesta "Rompiballe" sono arrivati anche a Dino Di Battista, il tecnico Fiberesponsabile del sito, e a Michele Greco progettista della discarica ora ai domiciliari: «Ho fatto numerosi esposti alla Procura di Salerno affermando che nella discarica non scaricavano "fos" e "sovvalli" come scritto nell’ordinanza 52, ma per ora non ho avuto risposte ». Ma non è l’unica cosa: «Ci devono dei soldi dal commissariato: quasi 2milioni d’euro. E Catenacci e Bertolaso ciavevano assicuratola bonifica di Carrabona (altra discarica sul territorio ndr), la raccolta differenziata e la bonifica di Puglietta. Invece è tutto fermo, con il silenzio della Regione». Luongo ricorda i giorni della protesta e lo scontro con le forze dell’ordine sulla Sa-Rc occupata dai manifestanti per 5 giorni.
Vincenzo Pane
Il presidente della Repubblica aveva richiamato i cittadini al senso di responsabilità. Il medico alla guida per la seconda volta della città arroccata sugli Alburni non accetta la "lezione": «Noi lo siamo stati, tant’è vero che l’unica discarica funzionante è la nostra». Poche battute e la discussione inizia a girare sulle intercettazioni: «Voglio prima leggere il fascicolo della Procura di Napoli. Una cosa è certa: nessun allargamento di Macchia Soprana, non ce ne sono i presupposti. Voglio sapere anche cosa hanno scaricato. Naturalmente Valle della Masseria è inviolabile».Per questoPalmiro Cornetta ha chiesto l’intervento dell’Asl Sa2, dell’Arpac e dei carabinieri dei Noe per controllare l’impianto che fino ad oggi ha ingoiato quasi 600mila tonnellate di "monnezza". Bertolaso nelle intercettazioni telefoniche nel maggio 2007 sospira al telefono con la sua vice Marta De Gennaro: «Voglio sputtanare i tecnici del ministero» riferendosi chiaramente al veto posto dal ministro Alfonso Pecoraro Scanio su Valle della Masseria.
Cornetta non reagisce, sapendo che in queste ore ha importanti carte da spendere per salvare la città: «Per ora non parlo, come interloquiamo con queste persone?» spiega.
E là, a pochi metri, Mario Pepe sindaco di Postiglione alza la voce. La discarica di Macchia Soprana è al confinetraSerre e la sua città. Nel caso di un ampliamento siviolerebbero i confini: «Voglio un incontro con il sottosegretario Bertolaso - incalza - dopo le notizie trapelate su un probabile ampliamento del sito. Credo che sia doveroso - continua - un chiarimento nell’esclusivo interesse della comunità da me amministrata».
Chi ha già una discarica sul proprio territorio, invece, è Biagio Luongo, sindaco di Campagna. Basso dell’Olmo ormai è chiusa e l’impianto è una piccola montagna verde ai bordi dell’autostrada. Una sorella di Macchia Soprana, che dista dall’impianto di Serre pochi chilometri. Tra loro solo il fiume Sele. L’impianto ha chiuso più di due anni fa, ma le ultime novità non soprendono Luongo. Tra l’altro iprovvedimenti dell’inchiesta "Rompiballe" sono arrivati anche a Dino Di Battista, il tecnico Fiberesponsabile del sito, e a Michele Greco progettista della discarica ora ai domiciliari: «Ho fatto numerosi esposti alla Procura di Salerno affermando che nella discarica non scaricavano "fos" e "sovvalli" come scritto nell’ordinanza 52, ma per ora non ho avuto risposte ». Ma non è l’unica cosa: «Ci devono dei soldi dal commissariato: quasi 2milioni d’euro. E Catenacci e Bertolaso ciavevano assicuratola bonifica di Carrabona (altra discarica sul territorio ndr), la raccolta differenziata e la bonifica di Puglietta. Invece è tutto fermo, con il silenzio della Regione». Luongo ricorda i giorni della protesta e lo scontro con le forze dell’ordine sulla Sa-Rc occupata dai manifestanti per 5 giorni.
Vincenzo Pane