L'INCHIESTA

Finti poveri a Sarno, blitz in Municipio

La Finanza ha acquisito le pratiche relative ai contributi per i disagiati.

Finti poveri e Isee truccati a Sarno: indaga la Procura della Repubblica, Ieri mattina, la Guardia di Finanza di Scafati è stata per diverse ore al Comune per acquisire documentazione relativa alle istanze di accesso a progetti e contributi assistenziali. Le Fiamme Gialle hanno agito su delega della Procura nocerina che ha deciso di vederci chiaro su alcuni aspetti dell’assistenzialismo. In particolare, nel mirino dei militari, sarebbero finite le autocertificazioni attraverso le quali i richiedenti i benefici attestano la loro situazione reddituale. Le pratiche saranno passate al setaccio, incrociate e confrontate anche con i dati presenti negli archivi dell’Agenzia delle Entrate. Le operazioni di sequestro sono durate alcune ore, vista la mole degli atti da ritirare. L’attenzione è focalizzata su tutti i contributi e le prestazioni che hanno alla loro base la dichiarazione Isee. Così, sotto i riflettori, finiscono buoni mensa, buoni libro, accesso a servizi vari, il reddito di inclusione e i progetti di assistenza attraverso le borse lavoro. Tutto quello che è di competenza dei Servizi sociali. L’indagine potrebbe essere partita da qualche segnalazione anonima di esclusi che hanno notato anomalie nella formazione delle graduatorie di assegnazione o di accesso ai progetti e le hanno evidenziate attraverso esposti, invitando la magistratura a fare chiarezza. L’elargizione dei benefici finisce spesso sotto inchiesta, anche se il Comune, in alcune casi, fa esso stesso una verifica preventiva presso l’Agenzia delle Entrate, escludendo i casi di dichiarazioni irregolari. Probabilmente, ad alzare l’attenzione potrebbe essere il fatto che i benefici, spesso, convergono sugli stessi soggetti e nuclei familiari. Insomma, una guerra dei poveri che vedrà passare al setaccio migliaia di domande e fascicoli e migliaia di beneficiari. Si apre, quindi, una maxi inchiesta che avrà sviluppi giudiziari e che fa calare un’ombra sul meccanismo di attribuzione delle agevolazioni e di assistenza. Un fenomeno questo, se accertato dagli inquirenti, che è già molo diffuso in tutta la regione. In Campania, infatti, secondo le statistiche diffuse dal Inps qualche anno fa, vi sarebbero oltre 20 mila posizioni sospette, e ogni anni anno vengono scoperti più di 3 mila nuovi falsi poveri.

Danilo Ruggiero

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