IL CASO
Ex Marzotto Salerno: "Illegittimo il recupero dei soldi dati agli operai"
Adiconsum pronta a presentare un ricorso in Procura contro l'Inps
SALERNO. Il recupero delle somme versate agli ex lavoratori della Marzotto Sud di Salerno, avviato dell'Inps, che li aveva liquidati «è un'appropriazione indebita» che potrebbe portare anche a una denuncia alla Procura della Repubblica di Salerno e Nocera Inferiore. A sostenerlo è Antonio Galatro, responsabile provinciale dell'Adiconsum, l'associazione dei consumatori che fa capo al sindacato della Cisl. Sotto accusa è finita la procedura avviata dall'Istituto di previdenza sociale per tornare in possesso delle quote di pensione versate agli ex lavoratori in seguito al riconoscimento dell'esposizione all'amianto.
«Non è possibile - ha spiegato - che un istituto che dovrebbe essere considerato di prossimità nei confronti della tutela dei cittadini si comporti come una banca, chiedendo la restituzione di somme senza una sentenza precisa». La Corte di Cassazione, infatti, aveva sì dato ragione all'Inps, che aveva invocato un vizio di forma nelle procedure, «ma non è entrata nel merito tecnico della questione», ha tenuto a sottolineare Galatro. Per l'Adiconsum «trattenere il quinto dello stipendio sul totale della pensione è vietato dalla legge, che prevede l'impignorabilità per le somme entro i 512 euro».
Allo stato, invece, ai 37 ex lavoratori che avevano avuto sentenze favorevoli dei giudici e avevano ricevuto gli importi dall'Inps, da aprile si sta praticando una decurtazione che oscilla tra i 200-250 euro su una pensione che non va oltre gli 850 euro. La beffa dopo il danno. Una vicenda paradossale e beffarda, se si considera anche il danno alla salute che gli oltre 1200 ex lavoratori hanno dovuto subire, a loro insaputa, per aver respirato per quasi trent'anni le invisibili fibre dell'amianto, portando tumori e neoplasie che in 48 casi su 150 ha portato alla morte sotto i 65 anni. Una vicenda che da tempo sta seguendo anche la Cgil che, attraverso il patronato Inca, aveva cominciato a raccogliere le storie di decine e decine di ex operai dello stabilimento della Marzotto, così come è già successo per l'Isochimica di Avellino e l'Ideal Standard.
Il Piano nazionale. Proprio qualche giorno fa, il 5 maggio, è stato finalmente attivato un tavolo interministeriale per esaminare la proposta di un Piano nazionale per l'amianto, presentato dal sindacato nel 2012. «Oggi - ha detto Anselmo Botte, della segreteria provinciale della Cgil - il Governo sta intervenendo soltanto sulle grandi tragedie nazionali, ma sono tante gli altri casi di cui ancora non si discute. Non crediamo che la risoluzione del problema si possa affrontare soltanto per via legale, è prima di tutto un problema politico, che riguarda tutti e va affrontato nella sua complessità attraverso il coinvolgimento di tutte le istituzioni, sulla falsariga della legislazione francese nella quale il governo ha avocato a sé tutte le vertenze relative all'amianto». La Cgil salernitana ha anche incontrato la direttrice dell'Inps di Salerno, Gabriella Zaccaria «che - ha raccontato Botte - sostiene la giustezza della sentenza in base alla quale i lavoratori sono stati chiamati restituire l'importo dei benefici ottenuti. Con un piano nazionale si potranno prevedere delle tutele per i lavoratori esposti che oggi sono costretti a sobbarcarsi anche i costi delle azioni legali che rischiano di moltiplicare all'inverosimile le vertenze e i costi per attivarle«. I rischi legati all'amianto. Dalla Cgil arriva anche la richiesta al Governo di mettere mano a una legge organica che superi tutte le problematiche connesse all'amianto. Ancora oggi, in Italia, ci sono ancora 30 milioni di tonnellate di amianto, in strutture pubbliche e private. Di questo passo ci vorranno 85 anni per riuscire a rimuoverlo. Ci sono circa tremila morti ogni anno dovute a malattie asbesto correlate, il picco si avrà negli anni 2020-25, quando i morti raggiungeranno quota quattromila. Questi pochi dati dimostrano come siamo ancora molto lontani dal chiudere i conti con l'amianto. «In questo scenario - ha concluso Botte - ci sembra assurdo che il Governo non riesca ancora ad affrontare la questione».