IL BLITZ

Droga e telefonini al carcere di Salerno, cento euro per uno spinello

I retroscena dell'inchiesta: il tariffario delle gang e i maxi guadagni ottenuti nelle celle. Decisive le rivelazioni di un collaboratore. Il "segnale" del pallone per i rifonimenti

SALERNO. Non solo nel carcere c’era una delle più grandi piazze di spaccio di Salerno, ma anche una delle più lucrose, con prezzi alle stelle. Lo stesso valeva per i telefoni cellulari. Basti pensare che con 10 euro si comprano almeno cinque dosi di hashis di buona qualità dagli spacciatori a Salerno: nel carcere per acquistare 0.2 grammi di hashish, il quantitativo per uno spinello, occorrevano 100 euro. Stessa cifra anche per 0.2 grammi di crack. La cocaina venduta in città dai pusher interno ai 40 euro a grammo - e in alcuni casi anche molto meno - all’interno della casa circondariale arrivava a costare 150 euro ogni mezzo grammo. Un giro d’affari notevole che aveva costretto molti assuntori a diventare loro stessi spacciatori. La piazza di spaccio nel carcere di Fuorni è stata raccontata agli inquirenti dal collaboratore paganese Giacomo De Risi, ma anche dalle dichiarazioni di altri detenuti. Non meno lucroso il giro dei cellulari. In questi giorni, ad esempio, un mini cellulare che alloggia due sim dal costo di circa 30 euro viene venduto in alcuni negozi anche a 9,90 euro. Il costo di attivazione e ricarica di un telefono potrà costare un’altra cinquantina di euro. A fronte di una spesa di meno di 80 euro, ai detenuti sarebbero stati chiesti tra i 200 e i 300 euro a cellulare, ovviamente illegalmente entrato. In entrambi i casi, l’organizzazione riconosceva una provvigione a chi faceva entrare la droga o i telefoni in carcere. Per farlo c’è chi ha rifiutato anche compensi di 1.200 euro. Nel giro non c’erano agenti della polizia penitenziaria coinvolti: uno solo ha ricevuto una proposta di corruzione e l’ha subiti denunciata.

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