Delitto a Diamante, è caccia ai complici
Dopo l’arresto del napoletano accusato dell’omicidio gli inquirenti non mollano la pista Scafati
Potrebbero esserci altri indagati per la morte del ventitreenne cosentino Francesco Augieri, ucciso a Diamante nella notte di mercoledì scorso. Domenica sera un napoletano diciannovenne, Francesco Schiattarelli, si è costituito, ma nonostante lo stretto riserbo mantenuto dagli inquirenti sul proseguo delle indagini, trapelano indiscrezioni secondo le quali altre persone potrebbero avere delle responsabilità in quanto accaduto. Non tramonta, infatti, la pista del gruppo di Scafati che potrebbe aver avuto un ruolo determinante nella lite che ha portato alla morte il giovane calabrese.
Una lite per uno spintone, poi il coltello tra le mani e un ragazzo morto e un ventottenne ferito. È lo scenario nel quale i carabinieri di Scalea, guidata dal comandante Daniele Nardone, hanno ricostruito le responsabilità di Schiattarelli per la morte di Augieri. La Procura di Paola ha emesso un provvedimento di indiziato di delitto a firma del procuratore Pierpaolo Bruni e del sostituto Francesca Maria Cerchiara. Nel pomeriggio di domenica, il giovane, dopo numerose perquisizioni domiciliari a carico di suoi parenti e amici, ha deciso di costituirsi al carcere di Secondigliano, a Napoli. Il diciannovenne è stato ritrovato con ferite al volto che dimostrano il coinvolgimento nella lite divampata per futili motivi nel centro storico di Diamante. Il ventottenne ferito, il giornalista Raffaele Criscuolo di Boscotrecase, mentre passeggiava, ha avuto un primo diverbio con il gruppo di ragazzi tra i quali c’era il diciannovenne, causato da una spinta involontaria. Poi raggiunge Augieri, e i due hanno pochi minuti più tardi un’ulteriore discussione ancora più accesa sempre con lo stesso gruppo nei pressi di piazzetta Padre Pio, venendo alle mani. Il diciannovenne ha estratto un’arma da taglio con cui ha accoltellato mortalmente Francesco e poi ferito il ventottenne.
Da ieri, intanto, Schiattarelli, una volta diffusasi la sua identità, è oggetto di minacce. “Sei un morto che cammina”, “Spero che ti trafiggeranno 10.000 coltellate”. Sono alcuni dei messaggi di morte apparsi da questa mattina sulla bacheca facebook del giovane napoletano. Sotto le foto postate sul profilo social, in poco tempo, infatti, sono apparsi un centinaio di messaggi denigratori, di insulti e minacce che arrivano da alcune persone residenti in Calabria. Ad essere presi di mira anche gli amici di Schiattarelli.(d. g.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Una lite per uno spintone, poi il coltello tra le mani e un ragazzo morto e un ventottenne ferito. È lo scenario nel quale i carabinieri di Scalea, guidata dal comandante Daniele Nardone, hanno ricostruito le responsabilità di Schiattarelli per la morte di Augieri. La Procura di Paola ha emesso un provvedimento di indiziato di delitto a firma del procuratore Pierpaolo Bruni e del sostituto Francesca Maria Cerchiara. Nel pomeriggio di domenica, il giovane, dopo numerose perquisizioni domiciliari a carico di suoi parenti e amici, ha deciso di costituirsi al carcere di Secondigliano, a Napoli. Il diciannovenne è stato ritrovato con ferite al volto che dimostrano il coinvolgimento nella lite divampata per futili motivi nel centro storico di Diamante. Il ventottenne ferito, il giornalista Raffaele Criscuolo di Boscotrecase, mentre passeggiava, ha avuto un primo diverbio con il gruppo di ragazzi tra i quali c’era il diciannovenne, causato da una spinta involontaria. Poi raggiunge Augieri, e i due hanno pochi minuti più tardi un’ulteriore discussione ancora più accesa sempre con lo stesso gruppo nei pressi di piazzetta Padre Pio, venendo alle mani. Il diciannovenne ha estratto un’arma da taglio con cui ha accoltellato mortalmente Francesco e poi ferito il ventottenne.
Da ieri, intanto, Schiattarelli, una volta diffusasi la sua identità, è oggetto di minacce. “Sei un morto che cammina”, “Spero che ti trafiggeranno 10.000 coltellate”. Sono alcuni dei messaggi di morte apparsi da questa mattina sulla bacheca facebook del giovane napoletano. Sotto le foto postate sul profilo social, in poco tempo, infatti, sono apparsi un centinaio di messaggi denigratori, di insulti e minacce che arrivano da alcune persone residenti in Calabria. Ad essere presi di mira anche gli amici di Schiattarelli.(d. g.)
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