ambiente

De Luca: «Via le ecoballe, saremo la terra dei fiori»

È iniziata a Giugliano la rimozione dei primi 500mila pacchi giganti. Fico (5 Stelle): «Quei carichi resteranno parcheggiati chissà per quanti anni»

NAPOLI. Dieci piani di rifiuti per cinque milioni di ecoballe, ma a Taverna del re tira aria di riscatto. Nell’ex Campania felix dove la spazzatura segna ancora il confine tra le province di Napoli e Caserta, sullo scempio accumulato in 30 anni, è stata tirata una linea storica. L’ha firmata ieri mattina il presidente Vincenzo De Luca, attore protagonista dell’evento annunciato da mesi: la partenza dei primi camion con una montagna di balle di rifiuti rimosse dalla Campania. Viaggio di solo andata. Per ora si tratta di 500 mila pacchi giganti che prima di uscire dal sito di Giugliano passeranno al controllo di speciali strumenti che verificheranno la presenza di eventuale materiale radioattivo. Una piccola città che ha arricchito malfattori e avvelenato una delle terre più fertili d’Europa, cinque milioni e seicentomila ecoballe stoccate nei vari siti regionali di cui un milione andranno lontano, destinazioni finali Spagna e Portogallo, Romania. Altri due milioni saranno lavorati negli impianti stir della Campania per la produzione di combustibile secondario da rifiuti destinato ai cementifici, altri due milioni ancora saranno tritovagliati.

La terra dei fiori. Una città dei rifiuti che De Luca vuole radere al suolo. «Comincia oggi la cancellazione della Terra dei fuochi, la Campania sarà la terra dei fiori, del lavoro dell’operosità», ha detto il presidente della giunta regionale nella conferenza che ha voluto proprio a Taverna del re. «Siamo davanti a un evento storico. È la prima grande operazione di bonifica ambientale e di legalità. Questa vicenda ha sporcato l’immagine non solo della Campania ma dell’Italia intera». Il passato è ancora dietro l’angolo. «Avremmo potuto chiudere anche noi gli occhi, e se non avessimo deciso di intervenire queste ecoballe sarebbero rimaste qui per secoli». De Luca ha poi ricordato gli interessi criminali sul settore e i soldi sperperati da chi lo ha preceduto. «Abbiamo sprecato un miliardo e mezzo di euro per ritrovarci con questo disastro». Infine ha popolato di sogni quella terra ferita. «I suoli per il ripristino morfologico saranno miscelati con terreno vegetale e una volta ricomposti i profili delle colline su quelle stesse aree, verranno realizzati parchi pubblici, impianti sportivi e luoghi di aggregazione da affidare alle comunità». L’assist a Renzi. Non è mancato l’assist al premier Matteo Renzi. Questo – ha detto De Luca «è il più importante investimento che il governo ha fatto per la Campania». E il ringraziamento del premier è arrivato in tempo quasi reale. «Oggi Vincenzo De Luca, dimostrando che è possibile cambiare verso alla Campania, ha dato il via dopo dieci anni alla rimozione della prima ecoballa».

Un plauso anche dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, «oggi è una buona giornata per la Campania e per tutta l’Italia», e, un poco più giù, dal consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli che parla di «una giornata storica, da festeggiare». Un coro più o meno unanime che registra l’adesione parziale di Legambiente. «Un segnale positivo necessario ma non sufficiente – è la posizione dell’associazione ambientalista – Liberarsi dalle piramidi della vergogna è un atto atteso e richiesto da tempo dai cittadini di quel territorio e di tutta la Campania, che deve essere portato a termine con il massimo rigore, ma che non può cancellare decenni di immobilismo e di inefficienza politica bipartisan».

I cinque stelle. «È inutile che oggi il presidente De Luca si atteggia perché ha spostato due ecoballe da Giugliano mettendole su un camion e spostandole in un sito dove resteranno ferme per chissà quanti anni – ha detto Roberto Fico, parlamentare del M5S e presidente della Commissione di vigilanza Rai – Anche le nomine sulla gestione dei rifiuti come quelle che si appresta a fare con una legge ad hoc nella sanità sono state fatte in assenza di trasparenza e merito».