Dal porto a New York in meno di 2 settimane Ecco il “cargo lampo” 

Via dal primo ottobre al collegamento rapido con gli States Sarà dedicato in particolare all’agroindustria: «È una svolta»

Dal primo ottobre partirà dal porto di Salerno il primo collegamento diretto con gli Stati Uniti: la nave cargo impiegherà solo 12 giorni per raggiungere gli States. E sarà la linea più veloce che collegherà il Belpaese al “nuovo continente”. Un collegamento settimanale Salerno-New York, diretto ed espresso. Da metà ottobre, invece, salperà dallo scalo commerciale di via Ligea anche una nuova linea di collegamento con il Regno Unito e il Nord Europa.
Ad annunciarlo è Agostino Gallozzi, uno dei principali operatori de trasporto merci dallo scalo salernitano. Una scommessa in un momento di crisi globale del settore, ma che assicurerà un elemento di grande competitività per l’agroindustria, settore trainante dell’economia italiana e in particolare campana, che «guarda al mercato statunitense con grande interesse». Gallozzi ha ricordato: «Quest’anno abbiamo inaugurato una linea espressa dalla Cina per Salerno, da Giacarta, una molto importante con il Bangladesh, due servizi per il Mediterraneo verso Turchia e Nord Africa e A partire da agosto per i porti di Haifa e Ashdod in Israele». Per il porto di Salerno, come ha sottolineato un servizio del Tg3, ha avuto una flessione del 4% nelle movimentazione di merci e si inserisce in un contesto difficile settore a livello internazionale, ma nell’ultima settimana sono partite venti navi cargo, otto soltanto tra sabato e domenica.
Per comprendere quanto sono importanti le due nuove linee di trasporti marittimi attivati dal porto di Salerno, basta vedere le movimentazioni delle merci dalla scalo di via Ligea. Le banchine salernitane, infatti, rappresentano il principale scalo di partenza e di arrivo per l’intera filiera alimentare in Campania, in particolare per l’agroindustria. Prodotti - in special modo il pomodoro trasformato, fiore all’occhiello della produzione locale - che poi si trovano sulle tavole americane, inglesi e di altri paesi nordeuropei: tutti partono per la stragrande maggioranza da Salerno e dal suo scalo commerciale che, adesso, potrà contare su questi nuovi collegamenti veloci. «Il mercato statunitense rappresenta da sempre per le conserve in generale e in particolare per il pomodoro uno dei principali sbocchi», specifica Giovanni De Angelis, direttore generale dell’Anicav, l’Associazione nazionale dei conservieri italiani. «Un fatturato da oltre 100 milioni di euro lo assicura soltanto l’oro rosso made in Italy destinato agli Stati Uniti. Oltre i due terzi è prodotto in Campania, la maggior parte in provincia di Salerno, specie nell’Agro nocerino sarnese. Da qui l’importanza del trasporto marittimo. Se poi consideriamo il Regno Unito, i numeri diventano ancora più importanti. Nel 2021 il pomodoro trasformato ha generato un fatturato di oltre 260 milioni di euro, a cui si aggiungono gli oltre 100 milioni di euro di legumi, che fanno del Regno Unito il principale mercato export delle conserve vegetali Made in Italy».
Per il trasporto via nave, De Angelis aggiunge: «Il porto di Salerno continua ad essere strategico, rappresentando il principale scalo italiano per le conserve. Con l’aumento dei noli e i rincari di tutte le componenti di costo, a cui si è giunti, come un macigno, il caro energia, il settore conserviero è messo a dura prova. Avere trasporti più veloci e convenienti è sicuramente un’ottima notizia. Andrebbero ora sviluppate azioni ed investimenti infrastrutturali di logistica integrata che migliorino i servizi legati al porto, anche attraverso un’attenta politica di sviluppo della retroportualità», ha spiegato il rappresentante dei conservieri.
Salvatore De Napoli
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