Dà alla luce due bimbi, poi va in coma
Tutta la città in preghiera per Mimma, 38 anni, la cui vita è appesa a un filo. I medici di Vallo provano a salvarla
La vita di una giovane mamma appesa a un filo. E il fiato sospeso di un’intera città, che attende un miracolo dai medici del “San Luca” di Vallo della Lucania. Battipaglia si è raccolta in preghiera attorno a Mimma, una donna di 38 anni finita in coma dopo aver dato alla luce i suoi due bambini. Era felice: dopo undici anni d’attesa, sette mesi fa la terapista della riabilitazione aveva appreso di essere incinta. Una gioia doppia quando dalle ecografie ha scoperto che i bimbi che portava in grembo erano due. I sogni e le speranze, le aspettative e le premure di una mamma in attesa: in quella casa del rione Sant’Anna non s’aspettava altro. Poi le complicanze: una tremenda preeclampsia, la cosiddetta gestosi, che in media colpisce quattro gestanti su cento. Una gravidanza difficilissima: una settimana fa il ricovero nel reparto di ginecologia, al “Santa Maria della Speranza” di Battipaglia.
Domenica scorsa la donna aveva perso i sensi: i medici sono intervenuti con un parto pretermine. I valori alterati, l’atonia uterina e le infezioni: il parto gemellare, ma poi, a causa di una emorragia cerebrale, la donna è finita in stato comatoso. I due bimbi, un maschietto e una femminuccia, stanno bene e vengono assistiti nel nido del Santa Maria della Speranza. Mimma, invece, è rimasta per più di ventiquattr'ore nell’unità di Rianimazione dell’ospedale battipagliese. I familiari hanno cercato dei medici che si occupassero dell’intervento chirurgico per tener testa all’emorragia, ma in una situazione tanto complicata nessuno se l’è sentita di sostenere un’operazione disperata. Poi, però, si sono fatti avanti i medici dell’unità di Neurochirurgia del presidio ospedaliero “San Luca” di Vallo della Lucania: nel tardo pomeriggio di ieri, la giovane mamma è stata trasferita nel Cilento. Ed è finita sotto i ferri dei neurochirurghi del “San Luca”, diretti da Claudio Bracale.
Nel frattempo la città spera: tantissimi i messaggi sui social network e pure i momenti di preghiera organizzati nelle parrocchie. A San Gregorio VII, nella chiesa del rione Sant’Anna, il parroco don Michele Olivieri ha dedicato alla donna la tradizionale supplica alla Madonna di Pompei, che si celebra l’8 maggio, a mezzogiorno. E poi alle 17.30, numerosi fedeli si sono nuovamenti ritrovati. I gruppi di preghiera, commossi dalla storia, hanno organizzato dei momenti di raccoglimento in tutta Italia. Virale il post della cognata di Imma, che ha esortato a pregare per «una donna dolcissima e buona, che ha desiderato con tutta se stessa essere mamma e che ora si ritrova a lottare tra la vita e la morte senza aver potuto vedere i suoi due splendidi gioielli, che ha aspettato con tanto amore».
Carmine Landi
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Domenica scorsa la donna aveva perso i sensi: i medici sono intervenuti con un parto pretermine. I valori alterati, l’atonia uterina e le infezioni: il parto gemellare, ma poi, a causa di una emorragia cerebrale, la donna è finita in stato comatoso. I due bimbi, un maschietto e una femminuccia, stanno bene e vengono assistiti nel nido del Santa Maria della Speranza. Mimma, invece, è rimasta per più di ventiquattr'ore nell’unità di Rianimazione dell’ospedale battipagliese. I familiari hanno cercato dei medici che si occupassero dell’intervento chirurgico per tener testa all’emorragia, ma in una situazione tanto complicata nessuno se l’è sentita di sostenere un’operazione disperata. Poi, però, si sono fatti avanti i medici dell’unità di Neurochirurgia del presidio ospedaliero “San Luca” di Vallo della Lucania: nel tardo pomeriggio di ieri, la giovane mamma è stata trasferita nel Cilento. Ed è finita sotto i ferri dei neurochirurghi del “San Luca”, diretti da Claudio Bracale.
Nel frattempo la città spera: tantissimi i messaggi sui social network e pure i momenti di preghiera organizzati nelle parrocchie. A San Gregorio VII, nella chiesa del rione Sant’Anna, il parroco don Michele Olivieri ha dedicato alla donna la tradizionale supplica alla Madonna di Pompei, che si celebra l’8 maggio, a mezzogiorno. E poi alle 17.30, numerosi fedeli si sono nuovamenti ritrovati. I gruppi di preghiera, commossi dalla storia, hanno organizzato dei momenti di raccoglimento in tutta Italia. Virale il post della cognata di Imma, che ha esortato a pregare per «una donna dolcissima e buona, che ha desiderato con tutta se stessa essere mamma e che ora si ritrova a lottare tra la vita e la morte senza aver potuto vedere i suoi due splendidi gioielli, che ha aspettato con tanto amore».
Carmine Landi
©RIPRODUZIONE RISERVATA