IL FATTO
Albanella, coppia aggredita al bar: "Vendetta per una denuncia di furto"
La testimonianza del figlio della donna: «Botte per il colpo impedito ad Altavilla»
ALBANELLA. Una vendetta dopo un tentativo di furto andato male. È questa l’ipotesi del presunto movente del raid punitivo ai danni di una coppia perpetrato sabato sera in un bar nella frazione di Matinella, ad Albanella. Un falegname di Altavilla Silentina e la sua compagna sono stati picchiati con violenza da due uomini di origine magrebina. L’uomo 50enne è stato ricoverato in prognosi riservata all’ospedale “Cardarelli” di Napoli. La donna, che ha riportato lesioni lievi, è stata dimessa dall’ospedale nella stessa serata di sabato.
I due stranieri hanno raggiunto il bar armati di una mazza da baseball e un martello. La coppia non ha avuto nemmeno il tempo di rendersi conto di quanto stesse accadendo: è stata raggiunta dai violenti colpi inferti dagli aggressori. Tutto si è consumato in pochi minuti, sotto gli occhi impauriti dei clienti del bar che, in quel momento, si trovavano nell'esercizio pubblico.
«Sabato sera eravamo al bar – racconta Angelo, figlio della donna vittima dell’aggressione – quando si è avvicinato un magrebino che voleva avere qualche ragguaglio su quanto accaduto nei giorni scorsi con il fratello ad Altavilla Silentina. Stavamo parlando quando sono sopraggiunti il fratello e un suo amico. Tutto è accaduto in pochi minuti. I due con una mazza da baseball e un martello, mentre noi parlavamo, hanno aggredito mia mamma e il suo compagno». Angelo sostiene che sia stata una vera vendetta per una vicenda accaduta nella serata di mercoledì ad Altavilla Silentina.
«Mercoledì sera ad Altavilla – racconta Angelo – abbiamo sventato, intorno a mezzanotte, un tentativo di furto in un'abitazione situata al di sopra della falegnameria del compagno di mia madre. Furto tentato da uno dei magrebini responsabili dell’aggressione. In quel frangente è scaturita una colluttazione tra il compagno di mia madre, giunto sul posto, e il magrebino. È stata fatta una denuncia ai carabinieri, ai quali ho raccontato tutto quello che è successo. L’aggressioneè stata una vendetta. Sarebbe potuta andare molto peggio. Ho raccontato tutto ai carabinieri, che stanno indagando per ricostruire tutta la dinamica dei fatti».
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